«Apri o ti faccio saltare». Il drammatico racconto dell’ostaggio

TribunaTreviso

Cronaca

16 luglio 2015

«Apri o ti faccio saltare». Il drammatico racconto dell’ostaggio

Una manciata di minuti sotto la minaccia delle armi: «Ho avuto paura». Portato in ospedale per lo choc, è stato interrogato a lungo dalla Polizia

di Massimo Guerretta

PREGANZIOL. A poco è valso il giubbotto d’ordinanza, le ore d’addestramento nonchè la professionalità: trovarsi un rapinatore incappucciato spuntare proprio di fronte al cruscotto, vederlo attaccare quattro ventose al finestrino e poi urlare «Apri subito, lì dentro c’è della dinamite, ti faccio saltare in aria» fa gelare il sangue. Non bastasse, venir preso in ostaggio da un gruppo di rapinatori pronti a tutto non è certo la giornata tipo più bella da raccontare ai nipoti.

Un sequestro di persona durato solo qualche minuto: la guardia giurata di Villorba, 37 anni, conducente del furgone della Civis, ha fatto appena in tempo a capire che, se non avesse aperto il veicolo – la procedura impone di “blindare” il mezzo quando si resta soli – lo avrebbero ammazzato. Poco conta che i candelotti potessero essere finti: l’istinto di sopravvivenza ha avuto la meglio, quindi ha aperto ai banditi, che gli hanno messo le mani addosso per costringerlo a collaborare. Lui, faccia a faccia con una pistola, ha guidato il mezzo sotto la minaccia dei rapinatori, riuscendo a frenare poco distante. Mentre altri complici scaricavano il bottino dal furgone, facendo passare i soldi attraverso una botola, il vigilante stava pensando al peggio. Terminato il “prelievo”, l’uomo è stato lasciato sul furgone, sotto la minaccia di non muoversi. Era salvo. La guardia giurata di Villorba è stata poi soccorsa dall’ambulanza del Suem 118 che si è precipitata sul posto, avvisata proprio dal collega vigilante che è uscito dall’IperLando senza vedere il furgone della Civis. Il 37enne era visibilmente sotto shock: è stato monitorato subito dai paramedici che hanno consigliato il trasporto al Ca’ Foncello. Durante il viaggio ha iniziato a tranquillizzarsi, anche grazie ai sedativi che gli venivano somministrati. Una volta arrivato all’ospedale di Treviso le sue condizioni erano già migliorate: dopo la visita (diventata a quel punto obbligatoria) in pronto soccorso si è ripreso, ed è stato poi dimesso nel primo pomeriggio, facendo ritorno a casa.

Ora è il 37enne l’uomo chiave per le indagini delle forze dell’ordine: si cercano dettagli, anche quelli più improbabili o magari all’apparenza meno importanti, che possano legare la banda ad altri colpi messi a segno negli ultimi tempi nel NordEst. Il vigilante, in parte già sentito dagli investigatori – avrebbe confermato di aver visto quattro rapinatori – dovrà cercare di ricordare con esattezza le frasi che ha sentito, il modus operandi, il timbro di voce e l’accento, oltre che la corporatura dei banditi. Sguardi e figure che non scorderà mai.

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«Apri o ti faccio saltare». Il drammatico racconto dell’ostaggioultima modifica: 2015-07-17T11:30:10+02:00da sagittario290