Tremila guardie giurate la sicurezza non fa sconti

Sicurezza

Giovedì 25 Giugno 2015, 09:33

Tremila guardie giurate la sicurezza non fa sconti

di Marco Dori

VENEZIA – La sicurezza ad ogni costo. È proprio il caso di dirlo, soprattutto nel settore della vigilanza privata, dove ormai da anni impazza la guerra dei prezzi e degli appalti al massimo ribasso. Con il rischio che a rimetterci sia proprio la sicurezza di tutti. Perché la vigilanza privata è dappertutto: in aeroporto, nelle stazioni, nei tribunali, nelle strade e nei centri commerciali. Senza dimenticare che per i servizi di sorveglianza passano anche fiumi di soldi.

Basti pensare allo scandalo della Nes di Luigi Compiano e alla montagna di denaro sottratti a banche, negozi e supermercati. Un mondo nel mondo, dove però è difficile orientarsi. Alle classiche guardie giurate si sono affiancate altre figure professionali, dagli stewards ai collaboratori delle agenzie investigative, ai portieri, che pur lavorando nell’ambito della sicurezza, sfuggono alle statistiche di settore. A mettere un po’ d’ordine ha contribuito il convegno «La vigilanza privata tra nuove esigenze e nuove opportunità» organizzato al Laguna Palace di Mestre dall’Ente Bilaterale della Regione Veneto, settore della Vigilanza Privata. I dati presentati dicono che in Veneto sono attivi 30 istituti di vigilanza, con oltre 3mila guardie giurate in servizio (su 3800 addetti) e un fatturato di 180milioni annui, anche se, allargando il settore sicurezza alle nuove figure, si stima che gli occupati possano essere quattro volte tanto. Nel dettaglio, la classifica provinciale è guidata da Venezia (900 guardie), dove ci sono gli appalti «pesanti» di porto e aeroporto, seguita da Vicenza (580), Verona (500) e Treviso (460). In Italia il settore occupa 47mila guardie giurate (6% donna, 53% originari Sud Italia) e muove un giro d’affari da 2,5miliardi.

«In Veneto abbiamo una sicurezza privata di qualità», spiega il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia, intervenuto al convegno. «Tuttavia – continua Cuttaia – il servizio a basso costo è un pericolo per la sicurezza di tutti. Dobbiamo coniuguare la libera concorrenza e buon servizio, ricordandoci che la sicurezza non va improvvisata, ma lasciata ai professionisti». Intanto gli istituti di vigilanza si preparano alla «rivoluzione» dei certificati di qualità e della formazione, strumenti introdotti dal DM 269/2010 e ora operativi. Nel settore serpeggia però il dubbio che si tratti solo di nuovi costi per le aziende, anche se c’è la possibilità che i certificati mettano fuori gioco tutti gli operatori «opachi» che giocano al ribasso.

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