I cinesi stufi di fare da bancomat. Ecco i vigilantes contro le rapine

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Cronaca

18 giugno 2015

I cinesi stufi di fare da bancomat. Ecco i vigilantes contro le rapine

Macrolotto, gli imprenditori orientali si affidano alla Lince

Prato, 18 giugno 2015 – Il Macrolotto 1 fra Tavola e Iolo sarà sorvegliato tutti i giorni da tre auto di un istituto di vigilanza privata. E’ il frutto dell’accordo fra 150 aziende cinesi che operano in zona e la Lince, che porterà al continuo controllo dell’area industriale. La decisione di fare rete da parte delle ditte orientali arriva al termine di una lunga serie di episodi di furti, rapine e aggressioni ai danni di imprenditori, clienti delle aziende e operai cinesi. L’annuncio dell’accordo è stato dato durante la presentazione della nuova associazione Abbigliamento Prato – Cina, che raggruppa aziende orientali che hanno l’obiettivo di risolvere il problema sicurezza in città e migliorare il dialogo con le istituzioni e le aziende italiane.

«Dobbiamo combattere la microcriminalità diffusa in zona – spiega il presidente dell’associazione Li Xiao Feng, titolare del pronto moda Qiuwei – e lottare contro rapine e truffe che spesso hanno risvolti violenti. Non possiamo lavorare con la paura di essere derubati e picchiati». I vigilanti pattuglieranno alcuni punti sensibili del Macrolotto segnalati dagli imprenditori cinesi e presteranno particolare attenzione durante l’orario dei pasti. «L’obiettivo – spiegano Francesco Rossi, Devis Di Grande e Gianluca Menichetti della Lince – è quello di fare sentire al sicuro imprenditori, operai e clienti e al contempo controllare le aziende. L’orario sarà flessibile. Questo è l’accordo più grande che abbiamo stipulato con una singola associazione».

Abbigliamento Prato – Cina collaborerà da vicino con la Confartigianato che fornirà ai cinesi un supporto concreto per dialogare con le istituzioni e con le aziende italiane. Oltre al commercio, obiettivo comune di associazione e Confartigianato sarà quello dei rifiuti. «Abbiamo già una settantina di aziende cinesi iscritte all’associazione – spiega il presidente Andrea Belli – Questa è invece una evoluzione di quanto fatto finora a Prato. E soprattutto sull’aspetto del rispetto delle regole nel conferimento dei rifiuti ci aspettiamo di ottenere risultati maggiori. Noi vogliamo collaborare con le aziende che hanno l’etica del lavoro e a Prato ci sono pure fra la comunità cinese. E con queste vogliamo intraprendere un cammino comune». I soci fondatori dell’associazione Abbigliamento Prato – Cina per il momento sono cinque, tutti orientali. Presto però gli iscritti dovrebbero essere oltre 200 e l’invito ad associarsi è esteso pure alle aziende italiane.

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