Spari in strada, risolto il giallo È stata una guardia giurata

Cronaca

28.05.2015

Spari in strada, risolto il giallo È stata una guardia giurata

Ritrovati vari bossoli nella sua auto Ha litigato con un egiziano a piedi ed è corso a casa a prendere l’arma Indizi da testimoni e videocamere

L’indagine lampo dei carabinieri ha fatto piena luce sull’episodio che sabato mattina ha trasformato il centro di Ghedi in una sorta di Far West. Dietro gli spari esplosi da un’auto in movimento in direzione di un egiziano c’era un’assurda intimidazione innescata da un banale litigio stradale.

DOPO AVER scoperto il movente, i carabinieri sono rapidamente risaliti alla persona che ha premuto per tre volte il grilletto. Si tratta di una guardia giurata residente a poca distanza dalla rotonda di via Sabotino, teatro dell’«agguato», che non ha provocato feriti. Il vigilantes avrebbe perso la testa dopo una discussione con il 35enne colpevole di aver attraversato la strada a piedi con poca attenzione, costringendo la guardia giurata – al volante di una Citroen C3 – a una brusca frenata. Tutto sembrava essersi esaurito in un fugace «mordi e fuggi» di insulti reciproci. Invece, in preda a un raptus, il vigilantes è tornato a casa per prendere la pistola regolarmente detenuta.

Poi, in un’escalation di rabbia, ha cominciato a pattugliare le vie del quartiere alla ricerca dell’egiziano. La «caccia all’uomo» è durata poco. Il 35enne, che ignaro stava camminando in direzione della stazione ferroviaria, è stato intercettato nei pressi del rondò di via Sabotino.

La guardia giurata ha girato un paio di volte sulla rotonda, poi ha decelerato e abbassato il finestrino prima di esplodere tre colpi verso il marciapiede prima di ripartire sgommando. Gli spari, diretti fuori dalla traiettoria dell’egiziano, volevano solo impaurire la vittima che non si è resa subito conto dell’accaduto. Quando ha capito cosa era successo ha subito avvisato i carabinieri. Le indagini non si sono rivelate facili, anche perchè sul luogo non sono stati trovati i bossoli, caduti all’interno dell’auto del vigilantes. Una circostanza che inizialmente ha fatto ritenere che i colpi fossero partiti da un’arma giocattolo o da una pistola vera caricata a salve.

I CARABINIERI del nucleo investigativo di Verolanuova, supportati dai colleghi di Ghedi, partendo dal modello dell’autovettura dello sparatore, hanno continuato gli accertamenti. Un’ininterrotta attività di indagine tessuta attraverso le testimonianze di altre persone e le immagini delle videocamere di sorveglianza: il responsabile dell’atto intimidatorio è stato identificato ieri. Messo alle strette, il vigilantes non ha potuto far altro che confessare il raptus di follia, confermando la versione ricostruita dai carabinieri.

È stato denunciato per minaccia aggravata: a suo carico sono state proposte sia la revoca della detenzione di pistole e fucili sia quella del porto d’armi. Potrebbe in teoria rischiare anche il posto di lavoro per cinque minuti di follia che hanno trasformato il centro di Ghedi nel Far West.

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Spari in strada, risolto il giallo È stata una guardia giurataultima modifica: 2015-05-29T11:30:23+02:00da sagittario290