Lombardia, la Lega vuole vigilantes armati su bus e tram: “Controlli sui biglietti e sui documenti”

Cronaca

17 aprile 2015

Lombardia, la Lega vuole vigilantes armati su bus e tram: “Controlli sui biglietti e sui documenti”

Le novità sono contenute in un progetto di legge del Carroccio al Pirellone. E mentre il Pd prende tempo, il Patto civico di Umberto Ambrosoli spara a zero parlando di proposta illegittima

di ANDREA MONTANARI

Proposta shock della Lega per garantire più sicurezza sui mezzi pubblici in Lombardia: vigilantes armati a bordo non solo per controllare i biglietti, ma anche i documenti. Oltre all’installazione di telecamere su tram, autobus e vagoni della metropolitana immatricolati dal 2010 e all’obbligo per le aziende dei trasporti locali di istituire corsi di formazione per il personale addetto ai controlli, per metterlo in grado di affrontare situazioni di emergenza.

Le novità sono contenute in un progetto di legge del Carroccio che chiede di modificare la legge regionale numero 6 del 2012, che già prevede la possibilità di utilizzare le guardie giurate per il controllo dei documenti di viaggio. Una soluzione che ora è prevista anche dalla bozza della riforma del trasporto locale che il governo sta mettendo a punto. Il Carroccio va oltre. Chiedendo, all’articolo 1, di aggiungere tra le funzioni delle guardie giurate anche quella del controllo dei documenti. Mansione che per legge spetta solo alle forze dell’ordine.

Quanto basta non solo a sollevare prevedibili polemiche, ma anche il sospetto che il nuovo provvedimento possa essere tacciato di incostituzionalità. «È una legge concreta che si rende necessaria a seguito dei numerosi episodi di ingiustificata violenza, in particolare da parte di extracomunitari, ai danni di utenti, controllori e autisti di mezzi pubblici — spiega il consigliere regionale leghista Fabio Rolfi — Avremo persone armate a bordo dei mezzi, che potranno verificare i biglietti e le generalità dei passeggeri. Questo credo che potrà rappresentare un valido deterrente per tutti i malintenzionati».

Il capogruppo del Carroccio al Pirellone, Massimiliano Romeo, si affretta a precisare che «tutti i costi saranno a carico delle aziende dei trasporti locali». Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato, si dice d’accordo: «Bene che le guardie giurate possano controllare i documenti sui mezzi di trasporto, ma devono essere di supporto ai vigili, non rimanere unici controllori. Per questo sarebbe bene anche aiutare i comuni ad assumere nuovi agenti da destinare appositamente alla sicurezza dei mezzi pubblici».

Di tutt’altro avviso le opinioni dei partiti dell’opposizione di centrosinistra in consiglio regionale. Se il Pd prende tempo, il Patto civico di Umberto Ambrosoli spara a zero parlando di proposta illegittima. Contrario anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Dario Violi, che commenta: «Se il problema è quello di limitare il numero di chi non paga, basterebbe eventualmente aumentare il numero dei controllori: un’azione che di per sé garantirebbe più sicurezza sui mezzi». L’esponente grillino poi se la prende con il primo firmatario della proposta di legge della Lega. «Rolfi, già soprannominato “vicesceriffo” da vicesindaco di Brescia, usa il binomio “più pistole uguale più sicurezza” solo per esternalizzare servizi e creare nuove gare d’appalto. La sicurezza è di competenza dello Stato. Si faccia un accordo con la prefettura per garantire sicurezza sui mezzi pubblici».

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