La ronda del vigilante «S. Bona è più protetta»

TribunaTreviso

Cronaca

15 marzo 2015

La ronda del vigilante «S. Bona è più protetta»

Oltre duecento famiglie del quartiere si sono tassate, due euro ciascuna I passanti incoraggiano l’agente e gli indicano le possibili vie di fuga dei ladri di Federico Cipolla

Ha iniziato dal centro civico, per poi proseguire in tutta la zona dell’Immacolata. Ieri pomeriggio a Santa Bona è entrato in servizio il vigilante di quartiere, che avrà il compito di aumentare la sicurezza delle strade martoriate da continui furti in abitazione. Basterà? Se lo chiedono in molti, ma servirà almeno un mese per capire se la sola presenza di un vigilante farà cambiare meta ai topi d’appartamento. Quel che è certo è che alla prima uscita ha ottenuto solo ringraziamenti. Al parco Uccio è stato fermato da alcune signore: «Finalmente. C’era bisogno di vedere qualcuno che fa un po’ di sicurezza. Di forze dell’ordine ne abbiamo viste poche in questo periodo». E vedendo la divisa della guardia giurata ieri sono impennate anche le adesioni da parte delle famiglie del quartiere che finanziano l’iniziativa. Ormai è stata superata quota duecento, e probabilmente si arriverà a 250. Anche in un quartiere popolare, quando si tratta di sicurezza, quasi nessuno si fa problemi a spendere due euro. Cifra irrisoria? Certo, ma l’ampiezza dell’adesione ha sorpreso gli stessi organizzatori.

Il vigilante si è spostato in auto tra via Ronchese, via Bianchini, via Ca’ del Galletto, via Santa Bona Vecchia, via Albona e via Capodistria. Ma non si è limitato alla strada. Ha controllato i parchi pubblici, i parcheggi esterni dei condomini, e tutte le zone dove si potrebbero nascondere ladri o malintenzionati di vario genere.

Ieri è filato tutto liscio, ma c’era da aspettarselo. Anche in via Albona alcuni residenti hanno fermato la guardia giurata, ma per dargli dei consigli: quali sono i luoghi più bui, quelli da cui è facile scappare dopo avere messo a segno un colpo, e quelli utili alla fuga.

Alle 16 il primo controllo di Santa Bona, alle 18.30 il secondo, insieme a Enrico Renosto, che ha aiutato il vigilante a prendere confidenza con il quartiere; indicandogli i luoghi sensibili. «Questi primi giorni sono un po’ sperimentali; il vigilante deve conoscere il territorio, e cominciare a farsi conoscere dalle persone. Ma il clima è molto buono. Già dal primo giorno sono arrivati numerosi apprezzamenti», spiega Renosto. E il servizio potrebbe arricchirsi e ampliarsi.

Dopo aver parlato con alcune mamme al parco, infatti è emerso il problema dello spaccio di droga in quartiere. Un’unità cinofila lo ridurrebbe al minimo. «Le guardie giurate possono usare le unità cinofile», conferma Renosto, «vedremo dopo questo periodo iniziale se sarà necessario».

Intanto altri quartieri hanno intenzione di ingaggiare una guardia giurata. Oltre a San Pelajo – che questo fine settimana è partito con lo stesso servizio – alcuni residenti di Canizzano, di Fiera e della Restera, nonché di San Paolo hanno chiesto informazioni.

Nei prossimi giorni inoltre partirà l’operazione sicurezza voluta dalla giunta, il cosiddetto “controllo del vicinato”. I cittadini o i negozianti che avessero riscontrato problemi o volessero segnalare un’emergenza, oltre a telefonare alle forze dell’ordine potranno contattare il referente di zona che attraverso un contatto diretto e preferenziale con il comando di polizia locale avrà la possibilità di dare l’informazione immediatamente, chiedendo un intervento.

Come? Attraverso whatsapp o un semplice sms. Si attende solo la firma della convenzione con la prefettura per partire. A Treviso dunque non manca la fantasia in tema di sicurezza: ronde, vigilantes di quartiere, controllo del vicinato, genitori anti babygang. C’è l’imbarazzo dello scelta.

http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2015/03/15/news/la-ronda-del-vigilante-s-bona-e-piu-protetta-1.11054092

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