Vigilantes, poi i tornelli. Lettere prova a difendersi

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Cronaca

3 febbraio 2015

Vigilantes, poi i tornelli. Lettere prova a difendersi

Paura quotidiana, furti a raffica e abuso di siti porno ai computer

di giovanni spano

Firenze, – DIPARTIMENTO di Lettere e Filosofia di piazza Brunelleschi, interno giorno: dove regna un caos poco calmo. Tre giorni fa l’aggressione a un addetto alle pulizie da parte di un marocchino ubriaco con trincetto (‘Ti taglio la gola’): lo accusava di avergli rubato la bicicletta. Oggi il gabbiotto d’ingresso è presidiato da un’agente Issv, vigilanza privata. «E’ il primo giorno. Siamo stati contattati subito dopo quel brutto fatto. Eravamo stati qui in estate, ci danno l’incarico dopo ogni volta che succede un fatto antipatico. Ora si vedrà quanto rimarremo» dice l’agente. Presidio dalla mattina fino alle ore 20. E’ la prima novità. Un filtro contro gli ingressi indiscriminati, a tutte le ore, di gente che non ha niente a che fare con l’università e che ha ridotto il dipartimento a un porto di mare. Ma qui il mare grosso arriva: furti, uso continuo, selvaggio dei bagni, spazi trasformati in mense improvvisate da un barnum grottesco di imbucati: nordafricani, zingari, rumeni, l’Università come punto d’appoggio. Passa un nordafricano, alto: «Lo vede quello là? Viene qui quasi ogni giorno, a pomeriggi interi. Cerca un computer della biblioteca, uno di quelli dove è ancora inserita la parola d’accesso messa dagli studenti e sta a guardare siti porno, per ore». Come lui anche un cinese entra con diverse borse e si mette davanti a un pc per chattare, ore su ore. Senza chiedere il permesso.

LA VIGILANZA privata non è l’unica novità. Ieri mattina addetti degli uffici tecnici hanno controllato, misurato, guardato, calcolato, i due ingressi dell’edificio: quello che dà sulla piazza, e quello di via degli Alfani nella prospettiva, finalmente, di creare un filtro adeguato. Due le ipotesi: tornelli oppure l’ingresso unico, ampliato e adeguato, da via degli Alfani. Se ne era parlato, forse potrebbe essere la volta buona. Entriamo in questa costola dell’Ateneo diretti alla biblioteca. Cecilia Manetti e Francesca Tarchiani sono bibliotecarie. La prima a nome di tutti ha scritto ai giornali una denuncia puntuale, comunque rispettosa del popolo di intrusi che vive questi luoghi del sapere come se fossero casa loro. Peggio anzi. Queste frequentazioni hanno originato episodi grotteschi, gravi, simpatici anche, ma inaccettabili nella loro quotidianità. «Prima di Natale la famiglia rom che stava qui tutto il giorno, a far di tutto, è venuta a brindare. ‘Torniamo a casa’, dicevano. In effetti non li abbiamo più visti…». E’ vero che entra di tutto e non è un modo di dire? «Sì. Basta lasciare uno spillo a giro che viene rubato. Ritroviamo borse delle studentesse svuotate e gettate via. Nel garage seminterrato hanno rubato bici, compresa la mia, danneggiata l’auto della direttrice. E un docente fu rapinato, coltello alla gola. Qui dovrebbero entrare il personale, gli studenti, i docenti, gli studiosi. Chi ha una credenziale. Non è così e noi non possiamo fermare tutti, invitarli a uscire. Siamo bibliotecari, non dobbiamo affrontare persone che potrebbero reagire male».

http://www.lanazione.it/firenze/lettere-degrado-tornelli-1.632532

Vigilantes, poi i tornelli. Lettere prova a difendersiultima modifica: 2015-02-04T11:15:18+01:00da sagittario290