Tradito dal Dna: arrestato il rapinatore che assaltò il portavalori della Securpol

iltirreno

Cronaca

16 febbraio 2015

CARABINIERI

Tradito dal Dna: arrestato il rapinatore che assaltò il portavalori della Securpol

Trovate dai carabinieri di Livorno dopo 3 anni tracce genetiche su una bottiglietta lasciata sul posto. Il colpo a Rosignano Marittimo 2 agosto del 2011. Nell’indagine anche i Ris di Roma

LIVORNO. Ad incastrarlo, a distanza di oltre 3 anni, alcune tracce di saliva lasciate su una bottiglietta in plastica. E’ finito così in manette con l’accusa di rapina aggravata e tentata rapina aggravata in concorso e detenzione illegale di armi da sparo Giovanni Misso, 60 anni, originario di Genova,già noto alle forze dell’ordine.

Lunedì mattina i militari del Nucleo investigativo del reparto operativo di Livorno lo hanno notificato al carcere di Busto Arsizio, dove il Misso è attualmente detenuto per reati simili, notificandogli l’ordinanza di custodia in carcere emessa dal giudice del tribunale labronico sulla scorta delle risultanze cui sono arrivati i carabinieri del Nucleo dopo oltre tre anni di indagini. Importanti, a tal proposito, sono risultati essere anche gli accertamenti effettuati su alcuni reperti trovati sul luogo della rapina da parte dei militari del Ris di Roma.

I fatti risalgono alla mattinata del 2 agosto del 2011, quando Misso, insieme ad altri due complici ancora non identificati, travestiti da giardinieri e con i volti coperti, aggrediscono una guardia giurata, Christian Cuppari, in servizio come porta valori presso la società “Securpol” di Livorno, che stava raggiungendo la cassa continua dell’ufficio postale di Rosignano Marittimo, frazione Solvay, presso la quale doveva prelevare il denaro. I tre malviventi, già armati di pistola, sottraggono anche quella in dotazione alla guardia giurata senza riuscire, tuttavia, ad aprire la cassa contenente i soldi ma venendo costretti a dileguarsi a causa del sopraggiungere improvviso di alcuni passanti.

L’immediato intervento dei carabinieri e il successivo sopralluogo consentono di rinvenire e repertare, tra l’altro, una piccola bottiglietta in plastica abbandonata da uno dei malviventi sul luogo del reato. Gli accertamenti di laboratorio effettuati dagli uomini del Ris di Roma, sezione di biologia, hanno quindi permesso di estrapolare il Dna riconducibile a quello di Misso. La definitiva certezza che il profilo genetico fosse quello di Misso è stata poi confermata dalle indagini svolte dai carabinieri di Pescara che, nel 2013, hanno sgominato una banda dedita alle rapine a furgoni porta valori e che, nel corso dell’attività, sono riusciti a sequestrare numerose armi da guerra sulle quali sono state trovate tracce del Dna dello stesso Misso.

Da sottolineare, inoltre, come l’uomo si fosse già macchiato in passato di gravi fatti di sangue. In particolare nel 1977 Misso uccise, nel corso di un conflitto a fuoco a Genova, il brigadiere dei carabinieri Ruggero Volpi.

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Tradito dal Dna: arrestato il rapinatore che assaltò il portavalori della Securpolultima modifica: 2015-02-17T11:30:14+01:00da sagittario290