Cronaca
17 febbraio 2015
TREVISO
San Pelajo si paga il vigilante di quartiere
Abitazioni nel mirino dei ladri: il presidente dell’associazione Botteniga chiama a raccolta i residenti: «Difendiamoci»
di Federico Cipolla
I vigili urbani non bastano, San Pelajo è pronto ad adottare il vigilante di quartiere.
Mentre a Canizzano i cittadini si sono organizzati con delle ronde autogestite, nel quartiere a nord di Treviso i residenti scelgono una strada più sicura, che certo però non pecca in originalità. A organizzare l’operazione Roberto Bruniera, presidente dell’associazione Botteniga-San Pelajo, che la presenterà ufficialmente giovedì sera durante un incontro pubblico che si terrà nella sala parrocchiale, a cui è stata invitata anche l’amministrazione comunale.
«Non mi piace l’idea di vedere cittadini coi bastoni o che vogliono prendersi il porto d’armi per difendersi”, spiega Bruniera, «Ma il problema sicurezza esiste, ed è meglio affidarsi a dei professionisti per risolverlo». Un vigilante per tutto l’anno costa, e non poco.
Ed ecco pronta la soluzione: una colletta di quartiere. San Pelajo conta 4.000 mila residenti, basteranno pochi euro a testa per riuscire a pagarlo. «Serve un servizio di pattugliamento del quartiere all’imbrunire, dalle 16 alle 21», spiega ancora Bruniera. D’estate l’orario sarebbe sensibilmente ridotto, e quindi il servizio costerebbe meno. «Ho pensato anche all’assicurazione di quartiere, ma non serve a prevenire i furti. Serve solo a mandare giù il rospo più facilmente», prosegue il presidente dell’associazione.
I residenti di San Pelajo, come in altri quartieri della città, sono preoccupati dall’escalation di furti a cui stanno assistendo impotenti e che mesi fa ha colpito lo stesso Bruniera. Nelle ultime settimane diversi i colpi messi a segno in via Li Causi, via Bachelet e via Donati. Giovedì all’incontro pubblico (inizio 20.45) ci sarà anche la dottoressa Immacolata Benvenuto, dirigente della questura, che spiegherà quali meccanismi di prevenzione e difesa hanno a disposizione i cittadini. La scelta di pagare un vigilante di quartiere potrebbe mettere d’accordo tutti; i cittadini che chiedono maggiore sicurezza a costo di farsela da soli, e amministrazioni e forze dell’ordine che invitano a non prendere iniziative estemporanee che possano mettere in serio pericolo i cittadini stessi.
Ma non di sola sicurezza si parlerà giovedì: il quartiere soffre anche di problemi idrogeologici, via Cartera, via Donati, via Chiereghin, e via Gramsci finiscono sotto acqua a ogni temporale un po’ più consistente della media. Cause diverse alla base degli allagamenti delle strade: scarsa manutenzione nelle prime tre vie, costruzioni incontrollate che hanno compromesso la tenuta della falda in via Gramsci. In platea, e poi al tavolo, ci dovrebbe essere anche il sindaco Manildo.