Le guardie giurate «condominiali»

Cronaca

2 febbraio 2015

QUARTIERE ADRIANO

Le guardie giurate «condominiali»

Nella cittadella incompiuta: nessuno ci protegge

di Paola D’Amico

Anche in consiglio di Zona 2, intanto, il quartiere Adriano è sotto i riflettori e, in risposta alla richiesta dell’assessorato alla Sicurezza su dove installare nuove telecamere di videosorveglianza, i consiglieri indicano undici localizzazioni: tutte si concentrano al quartiere Adriano. Via Tognazzi 15, Tremelloni angolo Tognazzi, Mulas angolo Adriano, La Malfa angolo Saragt. Saragat angolo cascina Cattabreba. Eppure negli ultimi due anni, da quando il Comune è sceso in campo con energia è stata avviata una trattativa complessa. L’amministrazione ha assunto i poteri sostitutivi per realizzare le opere di urbanizzazione che toccavano ai privati, questa striscia di città un tempo a vocazione industriale, occupata dagli stabilimenti e dai capannoni della Magneti Marelli, ha lentamente cambiato volto. È stato realizzato un primo lotto del parco con tanto di wi-fi. È stato consegnato il complesso scolastico per i più piccoli, asilo nido e scuola materna. Ed è partito il conto alla rovescia per l’inaugurazione del supermercato Esselunga. C’è un piano per la viabilità. Dal Comune sottolineano: «Ci siamo presi sulle spalle un piano urbanistico controverso». Risolta anche la vicenda di Adriano 60 e della bonifica dell’area.

La visione del Comune era andato anche oltre, quando il fallimento del Gruppo Pasini – protagonista di una parte imponente della riconversione dell’ex area industriale, era nell’aria ma ancora scongiurabile – con un progetto che avrebbe consentito di «prendere possesso» delle villette che il costruttore di Sesto San Giovanni stava realizzando insieme alla Residenza per anziani. Il prefetto aveva però dato parere negativo. Villette ed Rsa sono lì, incompiute, senza porte e finestre, scheletri facili da occupare e cannibalizzare.

Manca all’appello il prolungamento della tram 7. Ci sono, ancora distese di terra ed erbacce. Ambrosia, dicono gli abitanti. degrado c’era anche all’indomani della chiusura della Magneti Marelli in questo mezzo milione di metri quadrati di città di confine. La differenza tra allora e oggi è che è abitata. A rivederla sulle mappe, l’idea del 2001 disegnava la città dei sogni. Nel 2006 il Comune firmò la convenzione con gli operatori per il Pii (Piano integrato di intervento) Andriano-Marelli e il Pii Adriano-cascina San Giuseppe. Sui social network però non c’è solo chi protesta. C’è anche chi segue giorno dopo giorno i piccoli passi di ripresa, postando su facebook le immagini del supermarket, la posa delle porte o della grande «E» di Esselunga. Ma Luigi Bragonzi, una voce dei comitati, chiarisce: «Non dobbiamo abbassare la guardia. Ci sono stabili incompiuti e occupati e noi vigileremo».

Anche in consiglio di Zona 2, intanto, il quartiere Adriano è sotto i riflettori e, in risposta alla richiesta dell’assessorato alla Sicurezza su dove installare nuove telecamere di videosorveglianza, i consiglieri indicano undici localizzazioni: tutte si concentrano al quartiere Adriano. Via Tognazzi 15, Tremelloni angolo Tognazzi, Mulas angolo Adriano, La Malfa angolo Saragt. Saragat angolo cascina Cattabreba. Eppure negli ultimi due anni, da quando il Comune è sceso in campo con energia è stata avviata una trattativa complessa. L’amministrazione ha assunto i poteri sostitutivi per realizzare le opere di urbanizzazione che toccavano ai privati, questa striscia di città un tempo a vocazione industriale, occupata dagli stabilimenti e dai capannoni della Magneti Marelli, ha lentamente cambiato volto. È stato realizzato un primo lotto del parco con tanto di wi-fi. È stato consegnato il complesso scolastico per i più piccoli, asilo nido e scuola materna. Ed è partito il conto alla rovescia per l’inaugurazione del supermercato Esselunga. C’è un piano per la viabilità. Dal Comune sottolineano: «Ci siamo presi sulle spalle un piano urbanistico controverso». Risolta anche la vicenda di Adriano 60 e della bonifica dell’area.

La visione del Comune era andato anche oltre, quando il fallimento del Gruppo Pasini – protagonista di una parte imponente della riconversione dell’ex area industriale, era nell’aria ma ancora scongiurabile – con un progetto che avrebbe consentito di «prendere possesso» delle villette che il costruttore di Sesto San Giovanni stava realizzando insieme alla Residenza per anziani. Il prefetto aveva però dato parere negativo. Villette ed Rsa sono lì, incompiute, senza porte e finestre, scheletri facili da occupare e cannibalizzare.

Manca all’appello il prolungamento della tram 7. Ci sono, ancora distese di terra ed erbacce. Ambrosia, dicono gli abitanti. degrado c’era anche all’indomani della chiusura della Magneti Marelli in questo mezzo milione di metri quadrati di città di confine. La differenza tra allora e oggi è che è abitata. A rivederla sulle mappe, l’idea del 2001 disegnava la città dei sogni. Nel 2006 il Comune firmò la convenzione con gli operatori per il Pii (Piano integrato di intervento) Andriano-Marelli e il Pii Adriano-cascina San Giuseppe. Sui social network però non c’è solo chi protesta. C’è anche chi segue giorno dopo giorno i piccoli passi di ripresa, postando su facebook le immagini del supermarket, la posa delle porte o della grande «E» di Esselunga. Ma Luigi Bragonzi, una voce dei comitati, chiarisce: «Non dobbiamo abbassare la guardia. Ci sono stabili incompiuti e occupati e noi vigileremo».

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_febbraio_02/guardie-giurate-condominiali-f2bcf068-aab1-11e4-87bf-b41fb662438c.shtml

Le guardie giurate «condominiali»ultima modifica: 2015-02-03T11:00:21+01:00da sagittario290