Furti di rame su commissione, un vigilante di Monteroni tra i diciotto arrestati dalla Squadra mobile di Brindisi

Cronaca

25 febbraio 2015

Furti di rame su commissione, un vigilante di Monteroni tra i diciotto arrestati dalla Squadra mobile di Brindisi

BRINDISI/LECCE – Un monteronese tra gli arrestati e un parco al confine tra le province di Lecce e Taranto, in territorio di Salice Salentino, tra gli impianti fotovoltaici presi di mira dai ladri dell’“oro rosso”, arrestati questa mattina dagli agenti della Squadra mobile di Brindisi, che hanno eseguito diciotto ordinanze di custodia cautelare.

Il leccese finito in carcere è Diego Quarta, 37enne, dipendente di un istituto di vigilanza. L’uomo e gli altri diciassette indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata ai furti e alla ricettazione di simulazione di reato.

Stando a quanto emerso dall’attività investigativa, che ha analizzato colpi messi a segno a danni di industrie nel 2012 e nel 2013, sarebbero stati gli imprenditori a commissionare le razzie, riuscite grazie alla complicità di operai, guardie giurate e anche un addetto capace di disattivare al momento opportuno i sistemi di videosorveglianza. In tutto 450 i quintali di rame, tubi di acciaio e ferro, rubati dalla banda, di cui undici dei presunti esponenti accompagnati, all’alba di oggi, in carcere e sette ai domiciliari, così come disposto dal gip Stefania De Angeli, su richiesta dal pm Marco D’Agostino.

I destinatari dei provvedimenti sono Antonio Leo, Antonio Caforio, Raimondo Testini, Gianluca Giosa, Orazio Lagatta, Davide Piccolo, Francesco Pugliese, Cosimo Schena, Giovanni NIgro, Andrea Baglivo, Antonio Cannone, Antonio Chiarella, Emanuel Magrì, Gianfrancesco Maiorano, Tiziano Martina, Diego Quarta, Andrea e Giancarlo Urso.

Quarta, in base a quanto accertato dagli investigatori, avrebbe favorito il furto ai danni dell’impianto fotovoltaico “Elios Salice”, in contrada “Fiuschi”, dove tra il 15 e il 16 dicembre del 2012 sono stati rubati 50 quintali di cavi in rame. Il monteronese quella notte era in servizio di sorveglianza del campo.

Scrive il gip: “Il Quarta e il Magrì, operando in stretto contatto con il Leo e con il Giosa in quanto dipendenti di società che si occupano rispettivamente della vigilanza e della manutenzione elettrica dei siti fotovoltaici”, si occupavano “di reperire i siti nei quali perpetrare i furti con sicurezza e maggiore profitto, grazie alla preventiva conoscenza delle mappe degli impianti, delle tracce interrate dove ritrovare filamenti in rame di spessore maggiore, e alla manomissione delle telecamere di sorveglianza”.

In una conversazione intercettata, gli investigatori avrebbero accertato il ruolo di tutti i componenti della banda, i quali avrebbero dovuto fare finta, dinanzi alle telecamere, di scappare, dopo che il vigilante di Monteroni puntava il faro nella loro direzione. L’azione criminosa doveva comunque iniziare alle cinque e non poteva protrarsi, come sottolinea uno degli indagati, oltre le otto e mezzo/nove (alle 21.30 cessava il turno della guardia giurata Diego Quarta).

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Furti di rame su commissione, un vigilante di Monteroni tra i diciotto arrestati dalla Squadra mobile di Brindisiultima modifica: 2015-02-26T11:00:38+01:00da sagittario290