Le dà il Tavor e poi la violenta: Guardia giurata accusata di abusi su una donna molto più anziana di lui

Cronaca

28 gennaio 2015

Le dà il Tavor e poi la violenta: Guardia giurata accusata di abusi su una donna molto più anziana di lui

Tiziano Ivani

La Spezia – Gli inquirenti ritengono che abbia usato del Lorazepam, meglio come conosciuto come Tavor, un forte ansiolitico utilizzato contro l’insonnia. Due pastiglie, sciolte in una tazzina di caffè. L’intento per gli inquirenti sarebbe stato uno soltanto: abusare sessualmente di una donna di mezz’età, spezzina. Una donna che lui conosceva, con cui aveva confidenza. Denis Cozzani, 40 anni, residente in città, professione guardia giurata. Un uomo conosciuto da tanti in provincia. Un persona stimata, senza guai seri con la giustizia. In molti sono pronti a mettere le mani sul fuoco su di lui.

Colleghi, amici, credono che uscirà pulito da questa vicenda. Il pm Claudia Merlino, titolare del fascicolo, non è del solito avviso. Lo vede come il responsabile dello stupro di una donna. Una violenza favorita dall’utilizzo dell’ansiolitico che, per l’accusa, sarebbe stato messo appositamente nella tazzina di caffè. È un anno e mezzo che gli investigatori della polizia di Stato della Spezia si occupano della vicenda.

Una informativa dopo l’altra, il pm Merlino è riuscita a rimettere insieme il puzzle. Ha tirato le fila dell’inchiesta e chiesto il rinvio a giudizio per il 40enne spezzino. La vicenda risale al luglio del 2013, gli inquirenti si sono mossi con discrezione, cercando di non fare trapelare nulla. Non era mai emersa finora. L’accusa nei confronti di Cozzani è terribile: violenza sessuale, aggravata dal fatto di aver utilizzato il potente medicinale. Secondo quanto sostenuto dalla pubblica accusa, l’uomo si sarebbe recato presso l’abitazione della vittima.

Una visita di cortesia, giusto il tempo per un saluto. La donna, assistita nel procedimento dall’avvocato Debora Cossu, quel giorno però doveva uscire, l’aspettava un’amica. Nonostante tutto, avrebbe offerto un caffè a Cozzani. Questi poi, probabilmente sfruttando un momento di distrazione da parte della vittima, sarebbe riuscito a sciogliere due pastiglie di Tavor all’interno della tazzina. Gli inquirenti sono riusciti a quantificare precisamente il dosaggio di ansiolitico somministrato alla parte offesa, trentasette nanogrammi.

La tesi sarebbe dell’accusa è chiara, circostanziata. Cozzani, difeso dall’avvocato Virginio Angelini, viene accusato di aver stordito la parte offesa grazie al medicinale. Poi, in stato confusionale e incapace di reagire, l’avrebbe costretta ad avere un rapporto sessuale con lui. La vittima è stata trovata dall’amica qualche tempo dopo.

Non capiva perché stesse tardando, ha visto la macchina ancora parcheggiata, aveva le chiavi del suo appartamento. Quando è entrata l’ha vista a terra, inerme. Le indagini hanno appurato che qualcuno ha abusato di lei e quel qualcuno, per il pm Merlino, è il 40enne vigilantes. La donna non ricordava nulla, in un primo momento credeva di aver accusato un malore. L’indagine ora è chiusa. Cozzani rischia una condanna fino a dieci anni di reclusione se il caso approdasse in dibattimento. Il 3 febbraio il fascicolo sarà in udienza preliminare, il gup Marta Perazzo sarà chiamata a decidere sul rinvio a giudizio della guardia giurata spezzina.

http://www.ilsecoloxix.it/p/la_spezia/2015/01/28/ARTN4sKD-accusata_guardia_violenta.shtml

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