Diciannovenne stuprata in pieno centro, arrestato un giovane

Cronaca

30 gennaio 2015

Diciannovenne stuprata in pieno centro, arrestato un giovane

Alessandro Ponte

Genova – «Ho sentito l’allarme dell’ascensore, sono corso, pensavo ad uno scherzo. Poi ho visto quella ragazzina spogliata, a terra, che piangeva. Non riusciva nemmeno a parlare…». Ionela ha 19 anni. Vive a Torino dove lavora come cameriera. E in quell’ascensore buio del City Park di Genova ci si è trascinata, dopo essere stata violentata e abbandonata lì, sotto choc, seminuda e a terra in un angolo del sottoscala. In manette, per questa violenza, è finito Fabricio Montiel, 24 anni di origini ecuadoriane. Gli agenti della squadra mobile lo hanno raggiunto ieri mattina nella sua casa di via Bobbio.

«Ero con lei», ha detto il giovane dopo essere scoppiato in lacrime. Sono le cinque del mattino di ieri quando la guardia giurata sente squillare l’allarme dell’ascensore del City Park, due passi da piazza Dante. «Quella ragazza era praticamente nuda – ha spiegato la guardia notturna ai poliziotti – non parlava, piangeva e non riusciva quasi a muoversi. Continuava ad indicare un lato del sottoscala, si capiva guardandola, però, quello che era successo…».

Violentata e abbandonata. Ma anche derubata, del cellulare, di un pacchetto di sigarette con l’accendino e di pochi euro. In quel seminterrato poi, per terra, un preservativo usato. «Ha fatto capire che fosse del suo aggressore», spiegano gli investigatori, che ipotizzano anche che la giovane possa aver assunto sostanze stupefacenti a sua insaputa, sciolte nel bicchiere dal suo aggressore. Eppure comincia prima, la serata di Ionela. Ospite di un’amica per qualche giorno di vacanza, insieme a lei, mercoledì sera, aveva raggiunto la discoteca Tao.

Ed è proprio all’interno del locale che Ionela incontra quel giovane. «Gliel’ho presentato io – ha spiegato l’amica in questura – Lo conosco di vista, abitiamo vicino. Per tutta la sera sono stati insieme». L’incubo prende forma così. La cameriera beve parecchio, il giovane anche. Ballano. «Sembrava ci fosse sintonia», racconta ancora l’amica. Poco dopo le quattro, invece, cambia tutto. Il giovane propone alla ragazza di fumare una sigaretta all’esterno della discoteca. Lei lo segue. Non solo.

«Quel ragazzo non aveva sigarette, le ha prese da lei in cambio di qualcosa da bere», ricorda l’amica di Ionela. Gli investigatori ipotizzano che la giovane possa aver assunto sostanze stupefacenti a sua insaputa. I due, a questo punto, escono dal locale, poi puntano verso il parcheggio. Ionela, in quel sottoscala, non è costretta a scendere. Segue quel ragazzo conosciuto mentre ballava. Ma lì accade tutto, mentre nessuno vede. Dalle prime ricostruzioni pare che il giovane pretenda un rapporto orale, che la vittima conferma.

Poi lei tenta di divincolarsi, ma non riesce. Anzi. L’aggressore, inusuale per queste circostanze, mette il preservativo e inizia la violenza. L’amica di Ionela non si preoccupa di non vederla tornare. Intanto la giovane cameriera è ormai priva di forze, a terra, mentre l’aggressore lascia lì il preservativo usato e si allontana, portandosi via cellulare e soldi della vittima. Oltre al pacchetto di sigarette con l’accendino. «Quando l’ho vista ho chiamato subito il 118», spiega la guardia giurata ai primi agenti intervenuti sul posto. Ionela viene accompagnata all’ospedale Galliera.

I segni della violenza sono tutti lì, sul suo corpo. È anche sotto choc e viene ricoverata. Gli agenti della squadra mobile, nel frattempo, rintracciano l’amica che era con lei. «L’ho vista uscire con quel ragazzo, non ero preoccupata. Ma non so come si chiami quel giovane, ho la sua amicizia su Facebook», dice agli inquirenti. I poliziotti della squadra mobile verificano quel profilo e risalgono al nome. È conosciuto dagli agenti, Montiel. Ha precedenti per spaccio. «Negli ambienti dei giovanissimi è conosciuto come “Nino Coca”», dicono in questura. Quando i poliziotti suonano alla porta di via Bobbio, Montiel è lì. Subito nega di essere stato con la ragazza poi si mette a piangere: «Sono stato insieme a lei in serata», dice.

La sua abitazione invece viene passata al setaccio. I poliziotti cercano il cellulare derubato alla cameriera che, però, non salta fuori. Nella giacca del giovane, invece, vengono ritrovate le sigarette di Ionela e il suo accendino. Per gli investigatori questo basta. Montiel viene arrestato e accompagnato in questura, poi al carcere di Marassi. Viene sottoposto anche ad alcune analisi, come la cameriera di Torino.

Perché gli inquirenti ipotizzano che possa aver somministrato sostanze stupefacenti alla giovane senza che lei se ne rendesse conto. Una convinzione anta dopo aver saputo che i due avevano condiviso diversi cocktails, ma non solo. C’è anche quel preservativo abbandonato nel sottoscala del Park. Possibile che sia riuscito a utilizzarlo mentre la ragazza tentava di non essere violentata? Probabilmente lo spiegherà lo stesso Montiel ai giudici. Ionela invece, sotto choc, è stata ricoverata all’ospedale Galliera.

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2015/01/30/AR8SGLMD-diciannovenne_stuprata_arrestato.shtml

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