Esercito o vigilantes? Milano si spacca sulla lotta agli abusivi che occupano le case popolari

Cronaca

06 novembre 2014

Esercito o vigilantes? Milano si spacca sulla lotta agli abusivi che occupano le case popolari

La giunta Pisapia insiste per l’impiego di vigilantes negli alloggi Aler, il centrodestra è d’accordo con la proposti di Salvini di utilizzare le forze armate. Ma questa ipotesi viene bocciata dal ministro Boschi

di MATTEO PUCCIARELLI

L’Esercito no ma i vigilantes sì, dice il centrosinistra. L’Esercito sì ma i vigilantes no, risponde il centrodestra. La questione delle occupazioni abusive delle case popolari a Milano continua a tenere banco. E alle parole di Matteo Salvini, che aveva invocato l’intervento dei militari, adesso risponde il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi: «Le forze armate non possono svolgere attività di censimento su chi occupa abusivamente le abitazioni — ha detto durante il question time alla Camera — E intanto a settembre è stato intensificato un lavoro di coordinamento per superare le difficoltà per l’esecuzione di sgomberi nei casi in cui siano coinvolte donne incinte o anziani».

Sull’arrivo della sicurezza privata si ripete lo schema di scontro fra Palazzo Marino e il Pirellone. «Aler non ha mai voluto introdurre i vigilantes che noi avevamo richiesto già alcuni anni fa», spiegava la vicesindaco Ada Lucia De Cesaris. Nel frattempo l’assessore regionale alla Casa, Paola Bulbarelli, era in visita proprio alle abitazioni popolari al Giambellino («L’assessore scopre ora, novembre 2014, come si vive nei caseggiati Aler…», ironizza la pd Anna Scavuzzo) e parlando con gli abitanti sulla proposta ha risposto così: «Ma di cosa stiamo parlando? Adesso con i vigilantes vogliamo fare la “sicurezza fai da te”? Noi abbiamo già fatto, da tempo, la nostra parte istituendo i “tutor” di Aler». Ma detto questo, «la lotta contro l’abusivismo deve essere senza quartiere, perciò chiediamo che le istituzioni se ne facciano carico congiuntamente».

Non sarà così, perché dal 1° dicembre 28mila case popolari delle circa 80mila di Milano torneranno a essere diretta competenza del Comune, attraverso la partecipata MM spa. E quindi ognuno proverà a risolvere i numerosi problemi relativi alla gestione degli alloggi con le proprie strutture. L’intenzione principale dell’amministrazione guidata da Giuliano Pisapia è quella di dotare ogni condominio di un portiere: per questo è previsto un piano di assunzioni ad hoc. Aler, invece, sposterà gli “impiegati annoiati” (parole della Bulbarelli) in una squadra interna composta da circa 200 persone, pronte a uscire “nell’immediatezza” per provvedere alla manutenzione ordinaria. Intanto lunedì sera si è ripetuto l’ennesimo episodio di tentata occupazione, stavolta in viale Famagosta 4. I condomini però si sono opposti al primo assalto e poi anche a un secondo arrivato mezz’ora dopo. C’è stata anche una colluttazione, una delle donne antiabusivi è finita al pronto soccorso. Quando è arrivata la polizia, gli autori (sudamericani secondo qualcuno, romeni secondo altri) erano già scappati.

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