I vigilantes di Mazara e le schiave di Ragusa. Storie di abusi

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Attualità

24 ottobre 2014 – 10:10

I vigilantes di Mazara e le schiave di Ragusa. Storie di abusi

di Redazione

L’edizione di giovedì del Corriere della sera andrebbe conservata a futura memoria. Come i recenti programmi televisivi – dall’Arena a Piazza Pulita – che hanno offerto al pubblico con dovizia di particolari le criticità isolane.

Il Corriere dedica due servizi all’Isola, “le schiave di Ragusa” e i custodi del Museo di Mazara del Vallo. Le lavoratrici straniere nella provincia iblea sarebbero sfruttate e vessate, come altrove, in più tuttavia il loro corpo verrebbe usato come merce di scambio da padroni e padroncini senza scrupoli.

All’Isola non è mai mancata la visibilità negativa, ma finora è stata confinata alla mafia ed alle perfomances della pubblica amministrazione. Ora c’è dell’altro.

A Mazara il museo che custodisce il Satiro danzante – ritornato a casa dopo un lungo pellegrinaggio nei grandi musei del mondo – viene custodito da diciotto persone. Si tratta di dipendenti regionali che svolgono il servizio di vigilanza secondo turni e modalità elaborate dalla Sovrintendenza ai Beni culturali. Che cosa ha suscitato la curiosità del Corriere? Il Satiro danzante balla da solo, viene offerto alla vista dei visitatori in un salone ben illuminati e dotato di telecamere. I diciotto custodi devono avere occhi e testa solo per lui, non altro. Ebbene, nonostante il numero davvero ragguardevole di vigilantes, la Sovrintendenza non riesce ad assicurare al Museo l’apertura nelle giornate di sabato e domenica (quattro domeniche, cinque sabati e il pomeriggio di Natale).

Quando si è avuta notizia delle difficoltà di assicurare i turni anche nel weekend, le giornate del maggior flusso di visitatori, il sindaco di Mazara del vallo, Nicola Cristaldi, s’è arrabbiato ed ha protestato. Com’è possibile, si è chiesto, che ci vogliano diciotto custodi per vigilare uno stanzone dotato di telecamere di sicurezza? Un enigma, che dovrebbe essere chiarito dalla Sovrintendenza nei prossimi giorni.

La custodia dei musei, è bene ricordarlo, costituisce uno dei tanti crucci regionali. I visitatori sono pochi, quelli che pagano molto pochi, mentre i custodi sono tanti ed i loro turni di lavoro costantemente oggetto di contenzioso.

E Ragusa? Questa è un’altra storia. La provincia ha indicatori economici e sociali che la pongono al vertice in Sicilia, al livello del Nord Italia. Grande attitudine imprenditoriale, un’agricoltura fiorente, mercati con cifre alte, servizi decenti, Ragusa vive gli stessi problemi delle aree industriali del Nord, dove il nero e il lavoro irregolare sono la norma. Merita il focus che gli ha dedicato il Corriere?

Certo, lo merita. Solo che sfogliare il grande e prestigioso giornale milanese e trovarsi la Sicilia all’indice è un pugno nello stomaco, così come vedere e sentire l’Isola in cima ai pensieri di Giletti e Corrado Formigli in tv.

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I vigilantes di Mazara e le schiave di Ragusa. Storie di abusiultima modifica: 2014-10-25T11:15:44+02:00da sagittario290