Il Ris: su quell’aereo c’era Alberto Pericoli

MessageroVeneto

Cronaca

27 agosto 2014

Il Ris: su quell’aereo c’era Alberto Pericoli

Un velivolo storico precipita a Brema il 1 agosto: dentro un corpo carbonizzato. Il Dna svela che è della guardia giurata udinese appassionata del mondo del volo di Anna Rosso

UDINE. L’uomo che non era stato possibile identificare dopo l’incidente aereo di Brema, avvenuto lo scorso 1 agosto, è proprio l’udinese Alberto Pericoli, 46 anni, guardia giurata di professione e fotorepoter di eventi legati al mondo del volo per passione.

E’ quanto è stato accertato dai carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche di Parma) e dalla polizia tedesca. Il profilo genetico estratto dal corpo carbonizzato nell’incendio seguito allo schianto è stato comparato con quello ottenuto dai genitori di Pericoli (raccolto attraverso un tampone salivare dai militari della stazione di Udine che hanno seguito il caso dal primo giorno, tenendo continui contatti con la famiglia e con le forze dell’ordine tedesche).

Gli esami di laboratorio, eseguiti a tempo di record, hanno dunque spento le speranze di familiari, parenti e dei colleghi dell’Istituto di vigilanza Corpo vigili notturni di Tavagnacco. Sono già state avviate, in collaborazione con i Consolati, le procedure per il trasferimento della salma, che dovrebbe dunque rientrare in Friuli a breve.

L’incidente

Quel tragico 1 agosto il Saab 91 Safir B, un monomotore dall’apertura alare di circa dieci metri, è decollato verso le 12.45 nell’ambito di un ritrovo di velivoli storici. E, poco dopo, secondo la ricostruzione della polizia tedesca (l’indagine sull’incidente è stata affidata al Bfu, Federal bureau of aircraft accidents investigation di Braunschweig), ha cominciato ad avere problemi.

Ci sono state alcune brevi comunicazioni tra il piccolo aereo e la Torre di controllo. L’operatore ha cercato di dare al pilota indicazioni utili sulla traiettoria migliore da seguire per un atterraggio d’emergenza. Ma dal piccolo aereo non è più giunta alcuna risposta.

Alcuni istanti più tardi il Saab 91 B Safir è precipitato sul magazzino di un’autofficina che si trova poco distante dall’aeroporto di Brema. Un capannone nel quale erano sistemati circa 800 “treni” di gomme che hanno immediatamente preso fuoco, innescando un vastissimo incendio che ha richiesto l’intervento di ben cento vigili del fuoco.

La passione per il mondo del volo

Pericoli aveva realizzato un sito intitolato Aviation shot che, come lui stesso aveva scritto, «è il risultato dell’unione tra me e il mondo dell’aviazione. La mia passione è nata negli anni 70 quando mio padre mi portava alle manifestazioni aeree a Rivolto, (dove c’erano le Frecce tricolori) e ad Aviano. L’interesse per la fotografia, risale invece agli anni 90.

È del 1993 il primo articolo per una rivista specializzata, “The Royal International Air Tattoo” e, da quel momento, le collaborazioni con le riviste di aerei italiani e stranieri si sono moltiplicate fino a raggiungere quota 350».

L’anno scorso, dunque, Pericoli ha tagliato il traguardo dei suoi vent’anni di “attività”, tra il resoconto di un air show e un servizio fotografico realizzato durante la visita ad un museo o, ancora, gli scatti raccolti durante il volo con una pattuglia acrobatica, «sempre con un’inesauribile voglia di migliorare quanto fatto finora».

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2014/08/27/news/il-ris-su-quell-aereo-c-era-alberto-pericoli-1.9824818

Il Ris: su quell’aereo c’era Alberto Pericoliultima modifica: 2014-08-28T11:15:38+02:00da sagittario290