No al licenziamento di 100 vigilantes

Lavoro

06 agosto 2014

CHIESTA LA REVISIONE DELLA PROCEDURA E PENSIONAMENTI

No al licenziamento di 100 vigilantes Battaglia a Palermo fra Ksm e Uil

di Redazione

No ai cento licenziamenti prospettati dalla Ksm, azienda del settore della vigilanza privata che in Sicilia conta migliaia di addetti.

E’ battaglia, a Palermo, fra la più grande azienda siciliana del settore della vigilanza ed i sindacati. Il licenziamento di 100 guardie giurate era stato annunciato diversi mesi fa dopo che la Ksm aveva perso commesse pubbliche e bancarie.

La Uiltucs Uil Sicilia si è, però, opposta fermamente nel corso della riunione che si è svolta al centro per l’impiego di Palermo facendo fallire la procedura di conciliazione.

Ad essere interessati erano i lavoratori delle province di Palermo, Enna, Caltanissetta e Agrigento. “Le valutazioni della Uiltucs – scrive il sindacato – non sono state supportate dalle informazioni su bilanci, ferie e permessi richiesti all’azienda ma che non sono pervenuti. In ogni caso, alla luce degli elementi raccolti, riteniamo che non ci siano le condizioni per una richiesta di mobilità. Sono emersi residui di ferie, permessi e conguagli dalle proporzioni abnormi”.

“Si tratta molte volte di ben oltre cento giornate di lavoro per singolo dipendente. Capitolo a parte è quello riferito all’organizzazione del lavoro con criticità nei servizi aeroportuali e nelle zone per i servizi notturni. Con l’avvento della stagione estiva – continua la uiltucs – i dipendenti sono i più delle volte costretti a prestare attività per dodici ore al giorno consecutive senza alcun riguardo a permessi, conguagli, ferie e rispetto del riposo giornaliero. Tutte queste motivazioni ci portano a valutare che non esiste un oggettivo esubero in termini di ore di lavoro”.

Il sindacato attacca sostenendo che “non sono stati onorati gli impegno sottoscritti da oltre un anno e mezzo riferiti alla collocazione di lavoratori provenienti da altre imprese che avevano sottoscritto accordi transattivi a fronte dei quali la Ksm si era impegnata a una loro ricollocazione entro un anno dalla loro mobilità”.

Per quanto riguarda le province di Caltanissetta, Agrigento ed Enna, “esistono motivazioni per le quali non possiamo concedere il nostro assenso alla mobilità”. Secondo la Uiltucs l’esubero inizialmente riferito è risolto. E cita “i servizi relativi alle postazioni sulla statale 640, con ore di straordinario per circa 5 ore al giorno, il cambio di appalto per le sedi giudiziarie del Comune di Gela per il quale passeranno 14 unità all’istituto aggiudicatario della commessa, e la recente aggiudicazione dell’appalto di Siciliana gas per la centrale di metano a Enna. E per ultimo al pensionamento di una unità a Caltanissetta. Per cui riteniamo che l’esubero in ogni caso potrebbe essere azzerato – conclude la Uiltucs – con l’individuazione di dipendenti prossimi alla pensione e che da una nostra verifica potrebbero essere 10, lasciando addirittura spazi per una nuova occupazione”.

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