Cronaca
sabato 5 luglio 2014 – Ore 14:09
Svaligiano centro commerciale, radiologo e guardia giurata in manette
Il colpo messo a segno 14 mesi fa ad Ascoli. La polizia ha arrestato 5 persone, tra loro un dipendente dell’ospedale di Macerata, Graziano Candelori, e il maceratese Bruno Frattari. A incastrarli una scheda sim che non fu disattivata
Furto al centro commerciale, in manette un radiologo dell’ospedale di Macerata, una guardia giurata maceratese e tre loro complici. Il colpo era stato messo a segno con estrema meticolosità nel giugno del 2013 al centro commerciale Al Battatente di Ascoli. Dopo 14 mesi di indagini la polizia ha arrestato su ordine di custodia cautelare del gip di Ascoli Giuliana Filippello cinque persone.
Tra loro ci sono Graziano Candelori, 58 anni, ascolano, da tempo residente a Macerata dove lavora come radiologo in ospedale (è ritenuto uno degli esecutori materiali del furto) e il maceratese Bruno Frattari, 65 anni, guardia giurata. Candelori è finito in cella, Frattari è agli arresti domiciliari. In manette anche il 63enne Osvaldo Mancini, di Pescara, anche lui finito in cella, Alessandro Cellini, 57, ascolano e Ginesio Sagripanti, 37, ascolano, entrambi agli arresti domiciliari.
Era il giugno dello scorso anno quando al centro commerciale Al Bracciale uomini con il volto coperto da un casco, grazie alle complicità di una guardia giurata e di un addetto alla sicurezza dello centro misero a segno un furto da 85mila euro. Soldi che i malviventi prelevarono da una cassaforte che era all’interno di un ufficio. Fatto il furto richiusero la cassaforte e se ne andarono lasciando tutto in perfetto ordine, come nulla fosse avvenuto. Un colpo quasi perfetto, di cui i responsabili del centro commerciale si accorsero solo due giorni più tardi. Quasi perfetto, però. Perché uno dei malviventi commise un errore nell’ultima fase del piano. I banditi prima di fare il colpo comprarono delle schede telefoniche nella nostra provincia, le intestarono a persone inesistenti e dopo il furto prevedevano di distruggerle. Tre dei ladri distrussero la scheda sim, uno no. E questo li ha incastrati. Perché in seguito al furto la squadra mobile di Ascoli analizzò il traffico telefonico che all’ora in cui si presumeva avvenne il furto agganciavano la cella della zona del centro commerciale. In tutto 10mila telefoni. Quello che attirò l’attenzione degli investigatori fu il fatto che tre schede sim vennero disattivate nei giorni successivi la rapina. Una quarta scheda, simile alle tre disattivate, rimase attiva. E attraverso quella gli agenti della Mobile risalirono ai malviventi.
(Gian. Gin.)