Rifiuti, vigilanza privata ed elezioni

Cronaca

22 Luglio 2014

Rifiuti, vigilanza privata ed elezioni: il mix esplosivo che ha depauperato Terra di Lavoro travolge Scialdone

VITULAZIO – Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso una ordinanza di custodia cautelare, eseguita questa mattina dai carabinieri della stazione di Vitulazio, nei confronti dell’ex direttore generale del Consorzio Unico di Bacino per i rifiuti (per le province di Napoli e Caserta), Antonio Scialdone, e dell’ex capozona dell’area vitulatina per conto del gruppo camorristico degli Schiavone, Maurizio Fusco. Entrambi sono accusati di concorso in voto di scambio aggravato dall’aver agito avvalendosi della forza intimidazione del clan dei Casalesi. Scialdone ha ricevuto la misura degli arresti domiciliari, mentre Maurizio Fusco era già detenuto nel carcere di Prato.

Secondo quanto sostenuto dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nel corso della campagna elettorale per le elezioni amministrative di Vitulazio del giugno 2009, Scialdone, in passato collaboratore e socio dell’ex Consigliere regionale Nicola Ferraro, avrebbe promesso a Fusco l’assunzione di alcuni familiari in società di vigilanza privata e in ditte attive nel settore della gestione dei rifiuti, tutte riconducibili a lui a vario titolo, in cambio del voto e “dell’apporto elettorale” a sua sorella Giovanna Lina Scialdone. A detta dell’accusa, anche grazie al referente di zona del clan dei “Casalesi”, la Scialdone, candidata con la lista “Vivi Vitulazio”, avrebbe portato a casa un lusinghiero risultato elettorale ottenendo 250 preferenze personali.

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