«Faccio saltare tutto in aria» Allarme attentato a Bologna

Cronaca

05 luglio 2014

AL MARCONI

«Faccio saltare tutto in aria» Allarme attentato a Bologna

Marocchina dà in escandescenze. Aveva con sé una bottiglia d’acqua. Sab: ma ci sono casi in cui è permesso

BOLOGNA – L’aereo della Royal Air Maroc, un Airbus diretto a Casablanca, aveva lasciato l’hub e stava già rullando sulla pista del Marconi. Era tutto pronto per il decollo, la sera di martedì 1° luglio, quando all’improvviso è scoppiato un acceso diverbio tra due passeggeri marocchini, un uomo e una giovane di poco più di vent’anni che viaggiava con il marito e un bimbo piccolo. Sembra che il vicino di posto non gradisse il velo, un comune hijab che incornicia il volto lasciandolo scoperto, nero come l’abito indossato dalla signora. Lei ha reagito male, ha dato in escandescenze si è messa a urlare in arabo: «Questo aereo lo faccio saltare in aria», gridava, come in preda a una crisi.

L’equipaggio e gli altri passeggeri si sono spaventati, specie quando la donna ha tirato fuori una bottiglia piena di un liquido trasparente e se l’è rovesciata sulla testa, come se volesse darsi fuoco. A quel punto l’hanno bloccata. Il pilota ha chiamato la torre di controllo, ha fatto intervenire la polizia ed è tornato indietro per far scendere la donna, descritta da chi l’ha vista in evidente stato di alterazione.

Gli agenti della Polaria sono saliti a bordo, si sono fatti spiegare la situazione dal personale di bordo, che ovviamente parla arabo e quindi aveva compreso le grida minacciose della donna. Con pazienza hanno cercato di calmarla, l’hanno fatta scendere dall’aereo e l’hanno portata nel loro ufficio per identificarla. Della vicenda è stata informato il pm di turno, Morena Plazzi. I responsabili della Polaria hanno valutato come procedere e a quanto pare denunceranno la giovane marocchina per procurato allarme e non per il reato, ben più grave, di attentato alla sicurezza dei trasporti. Il che, vista la situazione, è anche comprensibile, fermo restando che poi deciderà la Procura.

Il problema è il liquido, probabilmente acqua che però non doveva essere lì. A quanto riferiscono testimoni era in una bottiglia da un litro che non è in vendita negli esercizi commerciali dell’area dei gate. Lì infatti vendono solo bottigliette piccole da 0,50 e comunque il limite, in aereo, è 100 ml. Insomma, quella bottiglia piena non sarebbe dovuto passare inosservata al momento dei controlli di sicurezza. Non era neanche così piccola, difficile che sia sfuggita agli scanner. E invece, a quanto pare, le guardie giurate non se ne sono accorte. I responsabili della Polaria non confermano ma nemmeno smentiscono: «Stiamo facendo i nostri accertamenti». La bottiglia è stata sequestrata? Il liquido è stato analizzato? «Stiamo facendo i nostri accertamenti, c’è un procedimento in corso». L’aereo, che doveva decollare alle 21,30, è partito in ritardo.

La compagnia di bandiera marocchina potrebbe trovarsi a sopportare maggiori spese. Non sono costi irrilevanti ma, se l’ipotesi di un buco nei controlli sarà confermata dalle verifiche in corso, la Royal Air Maroc potrebbe rivalersi sulla Sab, la società di gestione del Marconi da cui dipendono le guardie giurate addette alle partenze. Ma naturalmente un eventuale buco nei controlli pone un serio problema di sicurezza per i passeggeri di un aeroporto internazionale come il Marconi, che nel 2013 ha toccato i sei milioni di viaggiatori in un anno.

L’aeroporto Marconi sull’accaduto ha diffuso un comunicato: «Alcuni giorni fa – si legge nella nota – un diverbio tra una giovane donna marocchina e il marito, in viaggio con il figlio piccolo per tornare a casa dai parenti, ha spinto il comandante di un volo appena partito da Bologna per Casablanca a fare ritorno al Marconi e sbarcare la famiglia. Secondo testimoni, la donna, in evidente stato di alterazione, ha pronunciato frasi in lingua araba con tono minaccioso e si è cosparsa il capo con dell’acqua. Ora la Polizia farà gli accertamenti del caso sulla donna e Sab – come sempre ha fatto anche in passato per ogni altra situazione – darà la massima collaborazione alle Autorità. Ma, per ciò che riguarda i presunti “buchi” nei controlli di sicurezza dell’aeroporto, la società intende precisare sin da ora che: -ai controlli di sicurezza i passeggeri con bambini piccoli possono portare con sé liquidi in contenitori aventi capacità superiore ai 100 ml, per l’alimentazione dei bambini. Tali liquidi vengono sottoposti ad appositi controlli, effettuati con macchine dedicate – di cui l’aeroporto Marconi è dotato – che verificano la non pericolosità degli stessi e ne consentono l’ingresso in sala imbarchi. Ciò è previsto dalla normativa sul trasporto dei liquidi in cabina in vigore dal 31 gennaio di quest’anno (Regolamento di esecuzione UE 246/2013). -In sala imbarchi sono numerosi i punti di ristorazione che vendono bottiglie d’acqua di varie dimensioni, tutte superiori ai 100 ml. Ciò è pienamente consentito dalla normativa, in quanto tali liquidi vengono preventivamente sottoposti a controlli. L’Aeroporto di Bologna ha sempre posto la massima attenzione ai controlli di sicurezza e lo farà anche nel futuro».

Alessandro Mantovani

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