Colosseo, la Cgil lancia l’allarme: “Pochi vigilantes, si rischia la paralisi”

Politica

2 Luglio 2014

Colosseo, pochi addetti alla vigilanza: “Si rischia la paralisi ma da Franceschini solo silenzio”

L’allarme viene dalla Cgil di Roma e Lazio che punta il dito contro il ministro: “Troppi rinvii”. Poi la proposta: “Impiegare personale dalla Provincia di Roma”

Redazione

L’apertura del Colosseo, sempre alla prese con la carenza di personale di vigilanza, rischia di nuovo la paralisi. L’allarme viene dalla Cgil di Roma e del Lazio che punta il dito contro il ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini. “Dallo scorso 17 maggio, cioè dalla Notte dei Musei quando la chiusura del monumento più visitato in Italia fu scongiurata in extremis da una nostra proposta e dalla disponibilità dei lavoratori, non è ancora arrivato alcun segnale su una possibile soluzione per il ‘caso Colosseo’. Dopo le promesse del Ministro Dario Franceschini, solo silenzio” spiega Natale di Cola, segretario generale del sindacato di cittadino e regionale.

MANCATO INCONTRO – Occasione della nuova rimostranza i diversi “rinvii dell’incontro per affrontare l’argomento” e il fatto che proprio per ieri “attendevamo un documento che raccogliesse le proposte dell’Amministrazione per integrare il personale di uno dei siti archeologici più famosi del mondo”. Continua la Cgil: “In questi mesi il Ministro ha minacciato precettazioni, definito normali’ gli ormai insostenibili ritardi nei pagamenti degli arretrati dei lavoratori, rilasciato interviste indignate. Dopo il clamore ci aspettavamo qualcosa di concreto”.

LA PROPOSTA – “Prevedere in concerto con la Provincia di Roma attraverso un percorso formativo, una mobilità volontaria in regime di “distacco” del personale con la stessa funzione, prima impiegato nell’attività di supporto agli organi politici dell’Ente, oggi non più esistenti e attualmente ricollocato in altri uffici” è questa la soluzione che Di Cola avanza al ministro per affrontare la cronica e “grave” mancanza di personale di vigilanza dell’area archeologica. Continuna Di Cola: “Con almeno 30 unità di personale, senza costi aggiuntivi per la Provincia e penalizzazioni salariali per i lavoratori, potremmo potenziare il servizio, garantire un funzionamento che tenga insieme le ragioni di sicurezza tanto per i turisti quanto per gli operatori e iniziare a dare corpo al progetto di servizi integrato per Roma Capitale in vista dell’imminente costituzione della Città metropolitana”.

IL RIASSETTO DI PERSONALE – L’auspicio per Di Cola è l’inizio di un confronto “tra le diverse istituzioni territoriali e la Regione Lazio per attivare una cabina di regia con i sindacati prevista dalla legge Del Rio per affrontare i temi del riassetto istituzionale e le problematiche inerenti il personale”.

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