Cronaca
Mercoledì 25 Giugno 2014
Roma, la moglie della guardia giurata dietro l’assalto al portavalori alla Pisana?
di Davide Manlio Ruffolo
Sembrava un “caso classico” quello che, con rito abbreviato, costò l’ergastolo alla guardia giurata Manlio Soldani per tentata rapina e omicidio. Eppure il processo raccontò un’altra realtà per la quale è imputata, in un nuovo procedimento, la moglie Forte Clizia.
Il 15 ottobre 2012, alle ore 6, Soldani (con la sua divisa della CoopService e un passamontagna) assaltò infatti un portavalori in via dei Carafa.
Nel farlo esplose 4 colpi, dalla pistola di servizio, in direzione delle due guardie giurate e una di queste, Proietti Salvatore, perse la vita; nel frattempo il furgone, come da protocollo di sicurezza, si allontanava. Fallita la rapina, Soldani fuggì. Le indagini, grazie a testimoni oculari che riferirono il dettaglio della divisa, si concentrarono sui dipendenti della società che, incrociati con i tabulati, permisero di individuare il killer. Ma gli stessi tabulati raccontavano di una sospetta corrispondenza con SMS, anche in prossimità dell’assalto, con un’utenza che, secondo Soldani, sarebbe appartenuta a Davide Rissi, identità poi rivelatasi fittizia. Gli inquirenti scoprirono, infatti, che Rissi era in realtà la moglie di Soldani che, mediante SMS e all’insaputa del marito, impartiva ordini sull’esecuzione della rapina. Sentito ieri, in udienza, Soldani ha continuato a sostenere l’estraneità della moglie.