Vigilanza privata Gad: “Sicurezza, gli imprenditori danno l’esempio”

Cronaca

22 maggio 2014, 17:38

Vigilanza privata Gad: “Sicurezza, gli imprenditori danno l’esempio”

Top Secret inaugura la nuova sede e il progetto “Quartiere Sicuro”. L’associazione Gad: “Iniziativa che apprezziamo”

“Quando si parla di sicurezza e lotta al degrado gli imprenditori devono essere i primi a dare l’esempio”. È con questo slogan che Matteo Mazzoni, presidente della società di vigilanza privata Top Secret, ha presentato la nuova sede in piena zona Gad che ospiterà la centrale operativa delle guardie giurate dell’azienda. Lo scopo dichiarato è quello di contribuire alla sicurezza del quartiere tramite il progetto “Quartiere Sicuro”, attraverso cui gli agenti Top Secret pattuglieranno costantemente una delle aree più problematiche della città, fungendo da elemento ‘dissuasore’ per gli episodi di degrado e criminalità, segnalando le emergenze in corso alle forze dell’ordine e in caso di emergenza intervenendo direttamente. E anche se l’iniziativa nasce da un imprenditore privato – che ovviamente non nasconde il possibile ritorno economico dell’investimento -, non manca chi sostiene il progetto e guarda positivamente ai suoi possibili sviluppi, come il sindaco Tiziano Tagliani o il presidente dell’Associazione Gad Giuliano Zanotti, entrambi presenti alla presentazione.

L’idea di Mazzoni nasce dalla propria esperienza personale: “Sono nato e cresciuto nel quartiere Gad – premette il presidente di Top Secret -, quando ero piccolo si chiamava Quartiere Giardino ed era il fiore all’occhiello della città. Quando abbiamo deciso di creare il servizio di vigilanza che ancora mancava alla nostra società, abbiamo pensato che poteva essere una possibilità per fare qualcosa per aiutare il quartiere”. Sono partiti quindi, anche attraverso la mediazione dell’amministrazione comunale, i contatti con la Cisl, proprietaria dell’immobile in piazzetta Toti dove la Top Secret sta ormai ultimando i lavori. “Il locale è in affitto – puntualizza Mazzoni -, ma il sindacato ci ha permesso di compiere una trattativa molto favorevole per entrare nello stabile”.

La parola d’ordine dell’azienda nel presentare il progetto Quartiere Sicuro è “forza deterrente”. “Oltre a evitare le intrusioni nelle abitazioni – spiega il responsabile commerciale Michael Segal – il servizio di pattugliamento serve a contrastare tutti gli episodi di degrado che vive il quartiere, come la presenza dei pusher in strada o i ritrovamenti delle siringhe nei parchi: spesso basta la presenza di uomini in divisa per fermare sul nascere queste situazioni”. E per dimostrare l’efficacia e la costanza dei pattugliamenti, Segal spiega i vantaggi delle innovazioni tecnologiche rispetto a servizi di vigilanza più ‘tradizionali’: il percorso seguito da ogni agente viene infatti costantemente registrato attraverso alcuni piccoli sensori montati presso le abitazioni, in modo che i fruitori del servizio possano controllare personalmente la frequenza e il tragitto delle guardie giurate.

Il servizio porta con sé una piccola contraddizione: mentre i clienti dell’azienda hanno proprietà limitate e ben definite, dal servizio trarrebbero vantaggio tutti i residenti della zona, paganti o meno. Perchè allora – potrebbe chiedersi qualcuno – decidere di rivolgersi alla società per la vigilanza quando si può sperare che lo facciano i propri vicini? È per questo che Mazzoni lancia il proprio appello soprattutto agli amministratori condominiali, perchè informino i residenti del servizio: “Se si crea una collaborazione leale tra i cittadini per dividersi gli oneri del progetto – afferma il presidente Top Secret -, i costi a persona potranno essere inferiori ai 10 euro al mese”.

“L’imprenditoria privata sta dando una risposta i problemi del quartiere – commenta il presidente dell’associazione Gad Giuliano Zanotti – e questa è un’iniziativa che apprezziamo e che speriamo trovi una risposta. C’è però sempre uno spartiacque tra privato e pubblico: le istituzioni possono ancora fare molto per questo quartiere. Un esempio? Una maggior vigilanza sulla regolarità dei contratti di locazione: molti appartamenti di questa zona in cui sono presenti accordi in nero o subaffitti nascondono situazioni di degrado e malavita”.

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