La crisi fa un’altra vittima eccellente: Ksm pronta a fare 90 licenziamenti

Cronaca

27 marzo 2014

La crisi fa un’altra vittima eccellente: Ksm pronta a fare 90 licenziamenti

Battuta d’arresto nei fatturati del colosso siciliano della security. A rischio anche 13 posti delle autolinee Cuffaro. Oggi assemblea delle ex tute blu Fiat di Termini Imerese

di ISABELLA NAPOLI

IN arrivo la procedura di mobilità per 90 guardie giurate impiegate alla Ksm, l’istituto di vigilanza con sede legale a Palermo e 1119 unità che lavorano in tutta la Sicilia. La spa che opera da oltre 100 anni nel settore della sicurezza, con 15 mila sistemi di allarme, moto pattuglie, furgoni blindati e sette centrali operative e offre i suoi servizi a migliaia di clienti in tutta l’Isola sconta una battuta d’arresto dei fatturati per colpa della crisi e della contrazione degli appalti da parte degli istituti di credito. “Già da diverso tempo risentiamo della recessione economica del paese e della completa saturazione del mercato – si legge nella lettera che i vertici dell’azienda hanno inviato ai sindacati Uiltucs Sicilia e Ugl – in un contesto competitivo e in assenza delle tariffe prefettizie. Il settore e quello degli enti pubblici hanno ulteriormente ridotto i costi per la sicurezza in genere avvalendosi di espedienti di carattere meccanico o assicurativo o affidandosi a servizi di reception o portierato”. In esubero sono 50 guardie giurate impiegate a Palermo, 15 a Enna, 25 a Caltanissetta e 10 ad Agrigento. Il segretario generale della Uiltucs Sicilia Marianna Flauto annuncia battaglia:”Ci siamo attivati per la soluzione della vertenza e la salvaguardia dei posti di lavoro”.

Ma non c’è giorno che passi senza un nuovo allarme da ogni parte della Sicilia. L’ultimo viene dall’Agrigentino, con tredici dipendenti che da altrettanti anni prendono lo stipendio a singhiozzo e che attualmente non vedono una busta paga da novembre. E’ la storia della “V. & C. Cuffaro”, la linea privata di trasporto su gomma che ogni giorno collega Casteltermini, in provincia di Agrigento, con Palermo. Anche questa denuncia viene dalla Uil, che rappresenta tutti e tredici i lavoratori della Cuffaro. “La societa’ – spiegano Angelo Mattone, segretario regionale della Uiltrasporti, e Nino Stella, segretario provinciale di Agrigento – non riesce a stare in piedi con le proprie gambe, finora ha sempre tirato a campare grazie ai trasferimenti della Regione, che diventano sempre piu’ esigui. Ma un’azienda sana non puo’ pensare di vivere solo attraverso gli aiuti pubblici, senza un piano industriale, senza investimenti, senza direzione”

E torneranno a riunirsi in assemblea oggi nell’aula consiliare di Termini Imerese gli operai della Fiat e dell’indotto per decidere le iniziative da intraprendere per riaccendere i riflettori sulla vertenza e riuscire ad ottenere una proroga della cassa integrazione in deroga fino a dicembre. L’iniziativa e’ stata organizzata da Fim, Fiom e Uilm. Sono circa 1200 i lavoratori della fabbrica del Lingotto, chiusa da novembre 2012, in cig in deroga fino al 30 giugno; i sindacati chiedono l’estensione del paracadute sociale per altri sei mesi perche’ temono che senza un’estensione degli ammortizzatori sociali a meta’ aprile Fiat potrebbe avviare per tutto il personale in cassa le procedure di licenziamento collettivo; come gia’ avvenuto per i 175 addetti di due ditte dell’indotto – Lear e Clerprem – licenziati a gennaio, dopo 75 giorni dall’avvio delle procedure.

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/03/27/news/ksm_
pronta_a_fare_90_licenziamenti-81973978/

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