Cronaca
09 marzo 2014
Una coltellata al cuore della moglie
Tragedia in un bar di Vigevano gestito da coppia di Scafati. La vittima aveva una nuova relazione e voleva lasciare il marito
di Anna Mangiarotti
VIGEVANO. Ammazzata a coltellate dal compagno di una vita, nel bar che gestivano insieme, lo Psyco Café di corso Cavour 38.
Assunta “Tina” Sicignano, 43 anni, è morta ieri mattina, giorno della Festa della donna. Francesco Albano, 71 anni, si è costituito dai carabinieri. Un omicidio con movente passionale: da qualche tempo la vittima aveva una nuova relazione con una guardia giurata 38enne. Aveva detto a Francesco Albano di volerlo lasciare definitivamente, dopo vent’anni di unione e due figlie, Yuma, 19 anni e Maia, 16 anni.
Ma Albano, pur sapendo del rivale, non voleva accettarlo: liti sempre più frequenti, a quanto pare, tanto che una settimana fa “Tina” si era trasferita con le figlie da un’amica, temendo la gelosia del compagno. Ma ogni giorno dovevano passare molte ore insieme al lavoro: originari di Scafati , da anni residenti a Vigevano, da ottobre 2013 gestivano il locale a pochi metri alla sede della Croce Rossa. Ieri il marito ha aperto alle 6, alle 10 lei lo ha raggiunto. Un’ora e mezza dopo l’ennesimo litigio, mentre non c’erano clienti. Causa scatenante, pare, l’auto del rivale parcheggiata vicino al locale. “Tina” conferma le sue intenzioni all’uomo che insisteva per sapere dove avesse portato le figlie. Allora, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, l’uomo prende un coltello. Lei tenta di sfuggirgli: la raggiunge una raffica di coltellate, quella mortale al cuore.
Poi il compagno esce per andarsi a costituire, mentre partono diverse telefonate al 112 dei vicini che avevano sentito le urla della donna. I carabinieri intercettano l’omicida in viale dei Mille, in stato confusionale, a pochi metri dalla caserma di via Castellana. La titolare della finanziaria vicino al bar lo aveva visto uscire dal bar, sporco di sangue e con un gambale dei pantaloni strappato, chiudendo a chiave la porta a vetri.
Albano si è allontanato a piedi, mentre il corpo della moglie rimaneva riverso sul pavimento, fra due sedie rovesciate e le tovagliette cadute dai tavolini, cui Assunta Sicigniano si era aggrappata cadendo. Inutili i tentativi di rianimarla degli operatori Cri, la donna è morta un quarto d’ora dopo l’aggressione. Informate dell’accaduto dai carabinieri, le figlie si sono sentite male e sono state portate al pronto soccorso. Pochi minuti dopo, in corso Cavour sono arrivati i militari del nucleo operativo e radiomobile, la scientifica.