È umano l’osso trovato nel porto di Goro

Cronaca

31 gennaio 2014

È umano l’osso trovato nel porto di Goro

I primi accertamenti dell’Istituto di Medicina legale confermano le ipotesi. Si tratterebbe dell’articolazione di un piede

GORO. Non c’è ancora la relazione ufficiale ma i primi accertamenti degli esperti dell’Istituto di Medicina legale di Ferrara non lascerebbero dubbi. Quell’osso trovato dentro una scarpa sul bagnasciuga dello scalo di alaggio del porto di Goro è sicuramente umano. E dovrebbe trattarsi di parte dell’articolazione di un piede. Sono i promi risultati delle indagini che stanno conducendo i carabinieri della compagnia di Comacchio con i colleghi della stazione di Goro, sul macabro ritrovamento, domenica sera. Quando il mare ha restituito quella scarpa in cui c’erano lembi di un calzino e quell’osso. Le ipotesi che sono al momento tra gli elementi di indagine è che quei poveri resti siano rimasti in acqua non moltissimo tempo, in particolare visto quello che è lo stato della scarpa. E si presume che si possa trattare dei resti di una persona non del Ferrarese quella che è finita – o si sarebbe gettata – in acqua.

Intanto ha destato scalpore tra i cittadini di Goro la popolazione il ritrovamento domenica nello scalo di alaggio del Porto di Goro dei resti del piede umano in una scarpa a tennis. Diverse le ipotesi “paesane” la più logica è quella che sia stato il mare a trasportare i resti in porto, ma non viene scartata neanche l’idea che quella scarpa con il suo contenuto possa essere stata presa in una delle reti messe in acqua da pescatori e che, per evitare possibili problemi, chi ha realmente recuperato i resti abbia poi deciso di ributtarli in mare. E magari proprio vicino al porto per facilitarne il ritrovamento. Comunque è da escludere che sia dell’uomo (Turolla)scomparso alcuni anni fa e mai piu’ ritrovato. A trovare i resti umani è stata una guardia giurata della Coop Service che li ha notati ha immediatamente allertato uno dei soci dello scalo di alaggio gorese Sandro Farinelli: «Sono stato avvisato dalla guardia in servizio di vigilanza al porto – racconta – e sono arrivato dopo pochi minuti. Ho avuto subito l’impressione che in quella scarpa ci fossero dei resti umani. Un’impressione, è chiaro, visto che spetta all’Istituto di Medicina legale dire se la mia idea è corretta. Ma proprio perché abbiamo avuto quell’impressione, abbiamo subito avvisato i carabinieri di Comacchio e dopo pochi minuti sono arrivati quelli del comando di Goro, che hanno provveduto al recupero della scarpa».

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