Nuova revoca licenza a Metropol, Di Gioia interpella Ministro Interno

Cronaca

27 febbraio 2014 13:39

Nuova revoca licenza a Metropol, Di Gioia interpella Ministro Interno

Redazione

Roma – LA Prefettura di Foggia ha di nuovo decretato la revoca della licenza all’amministratore unico, Leonardo Rizzi, per la gestione dell’istituto di vigilanza privata Metropol Srl. È il 29 gennaio 2014. Per ora, a pagarne il conto sono però i 240 dipendenti che rischiano il licenziamento.

La questione entra anche nelle stanze del ministero dell’Interno, grazie alla interpellanza urgente sottoscritta dal deputato Lello Di Gioia.

L’istituto di vigilanza Metropol Srl -spiega il deputato- ha svolto la propria attività sul territorio pugliese per oltre vent’anni, arrivando a collocarsi al secondo posto tra le aziende leader nel settore della vigilanza in Puglia, nonché al settimo posto in Italia. Il rapporto dell’istituto di vigilanza con la prefettura della città ha radici passate. Risale, infatti, già al 15 febbraio dell’anno scorso l’avvio di un procedimento per la revoca dell’autorizzazione, indirizzata dalla prefettura al signor Leonardo Rizzi. Tale data corrispondeva a quella dell’aggiudicazione provvisoria da parte dell’istituto di vigilanza della gara di appalto presso il Poligrafico dello Stato, per un valore di circa 4 milioni di euro.

Accertato dagli organi di polizia, il procedimento era avviato dall’ipotesi di legami o frequentazioni di sei dipendenti, due dei quali avevano già cessato la loro attività, con esponenti della criminalità organizzata. Dipendenti che l’istituto licenzia ma che successivamente è costretto a reintegrare su ordine del Tribunale del lavoro di Foggia, presso cui avevano fatto ricorso due dipendenti licenziate, con condanna per Metropol Srl al pagamento delle spese legali e delle mensilità arretrate. I giudici evidenziarono inoltre come la parentela con soggetti collegati alla criminalità fosse “priva di riferimenti alla condotta del lavoratore e circostanza generica non comprovata da circostanze probatorie concrete”.

A difesa, l’istituto di vigilanza faceva presente di essere all’oscuro di qualsivoglia legame con soggetti legati alla criminalità organizzata, sottolineando come delle 206 guardie particolari giurate, 115 erano state assunte conformemente alla prassi in uso presso la Prefettura di Foggia, e 91 erano state inglobate dopo l’acquisto del ramo d’azienda della cessata ex cooperativa “133”, operazione autorizzata dal ministero dello Sviluppo economico il 30 maggio 2012.

Va ricordato che per le guardie giurate la licenza del porto d’armi viene rilasciata dal prefetto solo dopo “verifica di buona condotta e illibata moralità da parte del questore o degli organi di polizia competenti; inoltre l’art. 138 del TULPS prevede il rinnovo del titolo abilitativo del porto d’armi ogni due anni”.

Nello stesso periodo –ricostruisce Di Gioia- al Poligrafico e al dg di Ospedali Riuniti di Foggia venivano recapitati plichi postali anonimi, contenenti copie della comunicazione prefettizia diretta al signor Rizzi, con la quale la Prefettura avviava il procedimento di revoca della licenza. Gli enti interessati comunicavano così l’intenzione di valutare l’interruzione del servizio con un provvedimento di autotutela. Innegabili sono i danni all’immagine oltre che economici di Metropol Srl a seguito di tale fuga di notizie.

Stava inoltre per arrivare, giugno 2013, la richiesta di informazioni antimafia avanzata dalla Direzione Qualità Sicurezza, Ambiente e Servizio Generali sulla ditta Metropol Srl e su Leonardo Rizzi, alla quale la Prefettura di Foggia, attraverso il dirigente area 1^, rispondeva affermando che “non risultano tentativi di infiltrazione mafiosa nonché cause di divieto, di decadenza e di sospensione previste dall’articolo 67 ai sensi dell’art. 91, del Decreto Legislativo 159/2011”. Cosa è cambiato da allora? –si chiede il deputato Psi.

Nel luglio seguente l’amministratore dell’istituto privato denuncia al Tribunale di Foggia impedimenti e ritardi nei confronti della propria azienda, nonché procedure non in linea con la legge vigente in occasione di bandi pubblici.

Lello Di Gioia ritiene dunque urgente ed opportuno la verifica delle circostanze descritte al fine di accertare la reale dinamica dei fatti e gli elementi in base ai quali è stato deciso dal Prefetto di Foggia la revoca di licenza.

http://www.statoquotidiano.it/27/02/2014/nuova-revoca-licenza-a-metropol-di-gioia-interpella-ministro-interno/193942/

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