Cronaca
21/02/2014 06:07
La sede di Metronotte spulciata dalla Finanza
Blitz anche nella casa del dominus Montali
Perquisizioni a tappeto della Guardia di Finanza nella sede di Metronotte città di Roma srl, la società di vigilanza privata che “sorveglia” i palazzi del potere, tra cui Banca d’Italia, Rai, ambasciata americana, e si è aggiudicata appalti per 500 milioni di euro (in tre anni) per il servizio di piantonamento negli ospedali e nelle Asl di Roma. I finanzieri sono andati a fare visita anche a casa dei nuovi e vecchi amministratori della società. In primis Fabrizio Montali, riconosciuto come il dominus ed effettivo proprietario di Metronotte città di Roma, condannato lo scorso 8 novembre, in primo grado, a 18 mesi di reclusione per usura. Tra i capi di imputazione contestati dalla Procura c’era anche il riciclaggio di denaro e l’intestazione fittizia dei beni. Co-imputato nel processo: Enrico Nicoletti, ex tesoriere della Banda della Magliana. Dopo aver saputo di essere indagato, Montali aveva chiesto di essere cancellato dall’organigramma aziendale da inviare a Prefettura e Questura, ma la scrivania del capo è sempre rimasta occupata da lui. Quando mercoledì ha visto arrivare circa una ventina di finanzieri nella sede dell’istituto di vigilanza di via Tenuta del Cavaliere, a Guidonia, ha fatto in modo di non farsi trovare. Le Fiamme Gialle però, dopo aver spulciato tutti documenti custoditi in azienda, sono andate a perquisire i suoi tre domicili, per poi fare visita anche al padre, Sebastiano Montali, ex sottosegretario socialista, nelle sue abitazioni di Roma e Messina. Ha sentito bussare alla porta anche Carlo Mitra, ex presidente di Metronotte e attuale presidente di Confcooperative Lazio. I finanzieri sono andati a perquisire pure un suo appartamento in provincia di Genova, per poi recarsi a casa di altri 4 ex amministratori della società di vigilanza.
L’inchiesta della Procura di Roma mira a far luce su un’evasione dell’Iva di 6 milioni di euro tra il 2010 e il 2012, e sui circa 10 milioni di debiti che sarebbero stati nascosti dentro una società rumena, quando nel 2008 la cooperativa Istituto di vigilanza città di Roma e divenne Nuova città di Roma, per poi essere battezzata nel 2012 come l’attuale Metronotte città di Roma srl. Tutta l’indagine sarebbe partita da un esposto presentato dall’ex direttore generale Vincenzo Pergolizzi sulla «grave situazione finanziaria» in cui versava la società. Pergolizzi si accorge che «non erano stati effettuati i versamenti dell’Iva relativi al 2010, né quelli del Tfr. Non erano stati pagati i fornitori né le quote sociali dei lavoratori». Decide di farlo presente nella relazione che accompagna il bilancio, ma Fabrizio Montali gli intima di rettificare perché il «padrone è lui». Il direttore generale sentendosi sotto pressione rimette la delega finanziaria dell’istituto. Siamo al 15 giugno 2011. Dodici giorni dopo riceve la comunicazione del suo licenziamento. A quel punto decide di rivolgersi al comando regionale della Guardia di Finanza, presentando una denuncia in data 26 agosto. Nulla sembra muoversi. Così il 28 giugno del 2012 porta lo stesso documento alla Procura di Roma, che ora sta cercando di far luce sulla vicenda e, di conseguenza, sul sistema di appalti concessi alla Metronotte srl. L’elenco è lungo: Agenzia del Demanio, Anas, Cgil e Ugl, Circolo magistrati della Corte dei Conti, Consiglio nazionale delle ricerche,Commissione tributaria centrale, Croce Rossa, Enea, Enel, Rai e Siae. Tra le istituzioni figurano il Senato della Repubblica, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i ministeri dell’Economia, dell’Istruzione, dei Beni culturali e dell’Industria, alcuni assessorati e dipartimenti del Comune di Roma. Tra le ambasciate a Roma sorvegliate dall’istituto di vigilanza spicca quella americana. E poi ospedali, asl e metropolitana.
Valeria Di Corrado
http://www.iltempo.it/cronache/2014/02/21/la-sede-di-metronotte-spulciata-dalla-finanza-1.1221676