I sindacalisti corrotti firmavano le procedure di mobilità per inguaiare i lavoratori

Cronaca

15/02/2014

I sindacalisti corrotti firmavano le procedure di mobilità per inguaiare i lavoratori

Remo Criscuolo spiega il ‘sistema’ della Fisascat Cisl

SALERNO – Firmavano le procedure di mobilità per agevolare le aziende, lucrando sulla disperazione dei lavoratori. Remo Criscuolo spiega tutta la verità sulle false Cig. Tre ore di interrogatorio dove, davanti ai pm Centore, Rotondo e Volpe, ha spiegato come funzionava il ‘sistema’ che Mariano Santarsiere, ex segretario della Fisascat Cisl Salerno, gli aveva insegnato sin dal suo arrivo nel sindacato. Riferisce di “epiloghi” importanti l’ex guardia giurata di Eboli, affermando che a impartire ordini e istruzioni era il suo “padrone” Mariano Santarsiere. Il gioco consisteva nel semplificare le procedure per le aziende amiche dell’organizzazione, agevolandole nei rapporti futuri con i lavoratori, soprattutto con chi era intenzionato ad avviare una vertenza. L’accordo con il sindacato serviva per non versare nove mensilità, ma solo “tre al lavoratore, allo Stato in brevi parole. Quindi comunque tu gli fai un piacere”. Un meccanismo che Santarsiere, secondo Criscuolo, consceva benissimo, tanto da mandare avanti proprio il suo delegato per firmare le procedure con le aziende che chiedevano al sindacato di essere agevolate.

E ‘il diavolo vestito da angelo’ o ‘u zingar ‘mbriaco’, così lo chiama in un’occasione il suo ex delegato, costringeva Criscuolo a firmare ogni incartamento e, quindi, a prendersi la responsabilità degli accordi. Un consenso che l’ex segretario della Fisascat Cisl Salerno comprava con assegni mensili da 500 euro, versati a Criscuolo quando il sindacalista della Fisascat si divideva ancora tra il lavoro di guardia giurata e quello di operatore alla Carrefour.

E quando i preaccordi erano firmati la strada per il lavoratori diventava tutta in salita. Perché diventava difficile ribellarsi per la successiva riduzione di personale, utile a svuotare l’azienda per poi venderla a un prezzo più vantaggioso e che, al contempo, determinava la perdita dell’impiego per l’operaio di turno. Un sindacato che, quindi, tradisce completamente la sua funzione e di cui Criscuolo conferma la sua esistenza durante l’interrogatorio del gennaio scorso.

Accordi che non prevedevano nessun tipo di tutela per i lavoratori che fecero arrabbiare anche i sindacalisti della Filcams Cgil, tanto da indurre i sindacalisti dell’altra sigla a richiamare ‘all’ordine’ Remo Criscuolo.

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