Cronaca
11 gen 2014
Siracusa, guardie giurate al tribunale: è polemica coi sindacati
SIRACUSA. Torna a fare capolino la questione relativa alle guardie giurate in servizio all’ingresso del palazzo di Giustizia di viale Santa Panagia. La vicenda è legata alla vertenza tra le guardie giurate, che svolgono servizio presso gli Uffici Giudiziari, e la Air Security Service s.r.l, per la quale si è registrata una presa di posizione da parte di Gigi Muti, responsabile della sicurezza della Rsu del Tribunale di Siracusa, il quale la problematica “ha riproposto un problema che ritengo andare al di là della semplice solidarietà per dei dipendenti che non percepiscono lo stipendio da mesi”.
“Se dovesse rispondere a verità – dice Muti – che l’Air Security Service non intenderebbe pagare le somme necessarie per il rinnovo del porto pistola dei propri dipendenti la questione potrebbe assumere dei contorni piuttosto spiacevoli anche dal punto di vista della sicurezza.
Muti ha informato il Presidente del Tribunale, il Procuratore della Repubblica ed il Sindaco di Siracusa perché “ognuno per la propria competenza intervenga per chiarire e superare una problematica che ormai coinvolge da anni un discreto numero di lavoratori e le loro famiglie”.
“La crisi di liquidità che coinvolge tante aziende, e non solo, non può ricadere quasi esclusivamente sulle spalle dei lavoratori – afferma Muti – che, in questo caso, svolgono un servizio assai delicato in un posto di lavoro – gli Uffici Giudiziari – già particolarmente complicato per sua natura”.
Pronta la replica da parte della Security Service: “I dipendenti guardie particolari giurate che prestano servizio al palazzo diGiustizia devono percepire solo la mensilità di novembre e la tredicesima, e la mensilità di novembre è già stata messa in pagamento – è scritto in una nota diffsa alla stampa – Nessuno è mai stato lasciato a pane e acqua, tanto che sono stati pagati il 19 dcembre scorso ben due mensilità in un’unica soluzione e che i ritardi erano e sono dovuti a causa degli enti pubblici”. In merito al rinnovo porto pistola l’azienda sostiene che non è suo obbligo anticiparne le spese, “peraltro ci siamo premurati a comunicare la nostra disponibilità all’Ugl circa sette giorni fa che chiunque avesse fatto richiesta di anticipo, avremmo provveduto”.
La Security Service se la prende anche con Gigi Muti, sostenendo che il suo intervento sia “fuori luogo e disinformato. Essendo egli appartenente ad un’area politica dove esiste gente che ha interesi personali su altri istituti di vigilanza, sarebbe opportuno che si astenesse dall’intervenire in merito”.