Rapine ai supermercati condanne per dodici anni

Cronaca

28 gennaio 2014

Rapine ai supermercati condanne per dodici anni

La banda aveva progettato anche un furto di opere d’arte al museo Correr In quattro patteggiano, il quinto imputato sceglie il rito abbreviato

di Giorgio Cecchetti

VENEZIA. Da un minimo di un anno e dieci mesi a un massimo di tre anni e otto, queste le pene sulle quali dovrà decidere il giudice veneziano Marta Paccagnella per le cinque persone, tra cui una guardia giurata. Sono accusati delle rapine ai supermercati «Prix» e «Di Più» di Marghera, è la banda che stava organizzando anche un furto al Museo Correr, grazie alla guardia giurata che era in possesso della chiave di una porta d’ingresso di servizio. Un progetto interrotto dagli arresti in seguito alle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo. Tutti hanno scelto riti alternativi per non finire in aula davanti al Tribunale. Queste le pene che i difensori di quattro di loro hanno raggiunto l’accordo per il patteggiamento con il pubblico ministero Laura Cameli: un anno e dieci mesi di reclusione per Francesca Panisson (52 anni, Marghera), due anni e due mesi per Daniela Biasioli (55, Marghera), due anni per Marco Vidal (28, Burano), due anni e 4 mesi per Martina Tiozzo (23, Venezia). Per Fabio Venier, che ha scelto il rito abbreviato, la rappresentante della Procura ha chiesto una pena di tre anni e otto mesi di reclusione. La sentenza è prevista per il prossimo 5 febbraio.

I cinque imputati sono sostanzialmente rei confessi: dopo essere stati arrestati, hanno ammesso le loro responsabilità, indicando anche un sesto complice per una serie di furti commessi ai danni di quattro tabaccherie del centro storico e della terraferma.

Stando alle accuse, la guardia giurata, grazie alle informazioni in suo possesso, individuava e studiava gli obiettivi, valutava il momento migliore per l’irruzione e stabiliva le modalità di esecuzione. Il primo colpo era avvenuto il 5 novembre 2011: azione rapida, poi la fuga e bottino da 5 mila euro. Avevano così i due rapinatori entrati in azione al supercato “DiPiù” di via Padre Berna: un uomo e una donna, a volto parzialmente scoperto, Alle 8.15 il supermercato aveva aperto da poco per far entrare i dipendenti. Dentro c’erano solo loro. Ad un certo punto, la sola dipendente che si trovava vicino alle casse, si è sentita bloccare da dietro e puntare qualcosa alla schiena da parte di un uomo, si presume una pistola. Immobilizzata lei, la complice del malvivente si è fatta consegnare il denaro, in tutto 5mila euro, poi la fuga. Il 24 novembre era stata la volta del “Prix” di via Parco Ferroviario. Qui erano tre i banditi che erano entrati in azione: avevano sequestrato il direttore che stava per aprire il negozio. Lo avevano costretto a consegnare il denaro del fondo cassa, 2.000 euro, poi lo avevano legato e imbavagliato.

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