Piscina, spariti 17mila euro di incassi

Cronaca

Giovedì 09 Gennaio 2014 – 06:15

Piscina, spariti 17mila euro di incassi
E il Comune avvia un’indagine interna

Alla vigilia dell’Epifania quattro individui si sono introdotti nell’impianto di viale del Fante rubando gli incassi lasciati nel cassetto di una scrivania e non in cassaforte.

di Roberto Immesi

PALERMO – Un furto da 17mila euro alla piscina comunale che solleva molti interrogativi. Un’effrazione compiuta nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, nell’impianto sportivo di viale del Fante, su cui oltre alla Polizia vuole far luce anche l’amministrazione Orlando che ha ordinato un’indagine interna. Perché di cose anomale, in questo furto andato in scena alla vigilia dell’Epifania, ce ne sono diverse.

Come il fatto, per esempio, che nessuno abbia chiamato il portavalori per diversi giorni di fila, tanto da far accumulare ben 17mila euro di incassi della piscina. O ancora il fatto che quei soldi, che erano parecchi, anziché essere messi in cassaforte, come regola vorrebbe, siano stati lasciati nel cassetto di una semplice scrivania facilmente scassinata, contrariamente alla cassaforte che invece ha resistito all’effrazione. E, complice la mancanza di un antifurto, i ladri hanno potuto agire indisturbati anche se le telecamere interne hanno fatto il proprio dovere, immortalando gli autori che, secondo le prime indiscrezioni, sarebbero due uomini e due donne: immagini che adesso sarebbero nelle mani della Polizia di Stato che sta svolgendo le relative indagini.

Ma proprio le troppe anomalie hanno sollevato un vespaio a Palazzo delle Aquile, con l’amministrazione che oltre ad aver sporto denuncia ha anche deciso di avviare un’indagine interna per individuare eventuali responsabilità. “Abbiamo già avviato l’attività ispettiva – conferma la dirigente allo Sport, Fernanda Ferreri – qualche notizia comincia a venir fuori, ma non è il momento di divulgarla. Il servizio portavalori ovviamente c’è, ma tra giorni di ferie, vacanze e chiusure si erano accumulati i soldi”.

Il servizio portavalori in effetti c’è, ma è a chiamata. “Bisogna far luce su quanto successo che è inammissibile – dicono i consiglieri Idv Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti – il servizio è a chiamata, quindi qualcuno ha sbagliato nel far accumulare una cifra del genere. Ci sono responsabilità precise che vanno accertate, prendendo anche provvedimenti urgenti e drastici. Chi paga per quanto successo? Chi risarcirà il Comune?”. “Va stigmatizzato il comportamento di chi, in modo irresponsabile, non ha provveduto a chiamare il servizio di portavalori – commenta il presidente della commissione Sport Fausto Torta – e non ha messo in sicurezza il denaro. Chiederemo spiegazioni anche al vicesindaco Cesare Lapiana, convocato per giorno 20 per discutere della candidatura a capitale europea dello Sport, anche perché è urgente stilare un regolamento della piscina che sostituisca le norme comportamentali che vigono oggi”.

Piscina che, negli ultimi tempi, è stata nell’occhio del ciclone per la vicenda caldaisti e le continue chiusure. Che non si sono fermate. “Ieri mattina la struttura è rimasta chiusa fino alle 12 – dicono Caracausi e Occhipinti – e nei giorni scorsi ha più volte chiuso i battenti o per l’assenza dei bagnini o per l’acqua fredda. Abbiamo presentato un’interrogazione per capire come viene gestita e come sia possibile che si incassino appena 400mila euro a fronte di spese per quattro milioni”. “Soltanto un pomeriggio la piscina ha chiuso per un malore del bagnino – replica la Ferreri – le società invece hanno i loro assistenti bagnanti, le loro coperture assicurative e i loro medici e rispondono di quanto succede, così come avviene anche per altre strutture”. Tesi messa in dubbio dai due consiglieri comunali: “Non ci convince questo sistema, se dovesse accadere qualcosa il Comune andrebbe comunque incontro a problemi seri. Inoltre l’utenza non tesserata con le società viene relegata in spazi insufficienti, è inaccettabile”.

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