Graziano Mesina voleva rapire a Sassari il re della sorveglianza

Cronaca

11 dicembre 2013

Graziano Mesina voleva rapire a Sassari il re della sorveglianza

Dalle indagini emerge che “Grazianeddu” stava programmando di sequestrare Gavino Satta, 52enne di Uri, responsabile della Coopservice per la Sardegna. In casa del bandito la foto del manager, la piantina per arrivare ai suoi uffici e al caveau di Caniga

di Luca Fiori

SASSARI. Graziano Mesina stava organizzando un sequestro di persona a Sassari. Nel mirino dell’ex primula rossa del Supramonte era finito Gavino Satta, 52 anni, imprenditore di Uri con un posto nel consiglio di amministrazione della Coopservice, colosso da 17 mila dipendenti con sede a Reggio Emilia e base operativa alla periferia di Sassari, in via Caniga.

Rapimento lampo. Satta, responsabile dell’area Sardegna della Coopservice (società che si occupa prevalentemente di servizi di vigilanza) e azionista di minoranza della Torres calcio, doveva essere prelevato durante il tragitto tra la sua abitazione di Uri e la sede di Caniga. Più che al denaro dell’imprenditore l’ex ergastolano mirava a quello custodito dalla Coopservice. Mesina aveva in mente un sequestro lampo. Il tempo di introdursi, con Satta, nel caveau della società di vigilanza di Sassari e farsi consegnare da lui il denaro presente – certamente tanto – e molto probabilmente le armi custodite nei forzieri. Ne sono convinti i carabineri di Nuoro che avevano iniziato a seguire Graziano Mesina e i suoi collaboratori dal 2008. Durante il blitz del giugno scorso, quando «Grazianeddu» era finito in manette insieme ad altre 25 persone appartenenti a due organizzazioni criminali, nella sua casa di Orgosolo era stata trovata una foto di Gavino Satta. E insieme a quell’immagine, che inizialmente non aveva detto niente agli investigatori, c’era la piantina del rione di Caniga in cui si trova la società di cui Satta è responsabile. Con le vie d’accesso e di fuga per raggiungere e allontanarsi dalla Coopservice.

L’intercettazione. Una conferma della pianificazione del rapimento, per gli uomini del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Nuoro si trova in un’intercettazione ambientale che risale al 12 aprile 2012. La microspia sistemata nella Porsche Cayenne dell’ex primula rossa capta una conversazione in cui Mesina confida al suo autista Giovanni Filindeu l’intenzione di prelevare i familiari di una persona di Sassari per costringerla ad andare in banca a ritirare il contenuto di una cassetta di sicurezza.

Il caveau. In realtà, ma questo è emerso solo dopo l’arresto di Mesina e il ritrovamento della foto di Gavino Satta, più che di una banca e di una cassetta di sicurezza si trattava del caveau della Coopservice, la società emiliana che dal primo gennaio 2010 ha incorporato l’Istituto di Vigilanza Executive di Sassari, storica cooperativa di vigilanza attiva sull’isola dal 1976. Un’impresa ben organizzata e in ottima salute dal punto di vista economico e patrimoniale, che con i suoi circa 180 addetti è il terzo istituto di vigilanza privata della Sardegna. Nonostante l’arresto di Mesina, per un periodo Gavino Satta – avvisato dai carabinieri dello scampato pericolo – è stato «protetto» a distanza. Fino a poco tempo fa i militari hanno controllato discretamente i suoi spostamenti e la sua abitazione di Uri.

Anche Russo nel mirino. Grazie alle intercettazioni, i carabinieri di Nuoro erano riusciti anche a sventare un sequestro di persona che Graziano Mesina progettava di mettere a segno a Oristano, ai danni di un ricco imprenditore della città: Luigi Russo, proprietario di alcuni negozi di abbigliamento nel centro. I carabinieri avevano registrato la conversazione di Mesina con Franco Piras, l’uomo che gli aveva fornito notizie sulla consistenza patrimoniale della vittima. Dopo aver sentito la conversazione in cui Mesina spiegava come gestire il sequestro e le trattative, i carabinieri avevano disposto misure di sorveglianza nei confronti di Luigi Russo. Mesina e soci molto probabilmente se n’erano accorti e avevano accantonato il progetto. Puntando il mirino più a nord, verso il caveau della Coopservice.

Graziano Mesina voleva rapire a Sassari il re della sorveglianzaultima modifica: 2013-12-13T10:45:07+01:00da sagittario290