Cronaca
21 novembre 2013
Metronotte Safe, accordo salva lavoro per un anno
San Martino, ok alla sperimentazione dei turni e al congelamento del premio di produzione
Evitati gli ultimi 5 licenziamenti e un anno di tranquillità per le guardie che indossano la divisa Safe: è il nocciolo dell’accordo possibile per la Metronotte Safe messo sul tavolo da Industriali e sindacati riuniti ieri per l’ultimo round. Per un anno dunque niente licenziamenti, nemmeno quelli mancanti per arrivare ai 20 previsti dalla riorganizzazione di fine agosto, e l’azienda non disdetterà unilateralmente l’integrativo come annunciato, ma si limiterà a congelare i premi di produzione per 18 mesi e a provare la nuova organizzazione dei turni su cinque giorni lavorativi e uno di riposo per 12 mesi.
Dalla prossima settimana inizieranno le assemblee con i lavoratori – erano 115, sono rimasti in 100 – che dovranno pronunciarsi sulla sostanza di un accordo che media tra le richieste dell’azienda che cerca di recuperare competitività e contenere i costi e quelle dei lavoratori che hanno sopportato due casse integrazioni e gli esuberi.
I lavoratori avevano rifiutato a maggioranza ogni possibile trattativa con l’azienda sull’azzeramento dell’accordo provinciale, ma l’accordo siglato ieri da Cgil, Cisl e Uil prevede garanzie sull’organico e il mantenimento di buona parte del trattamento economico.
«Quest’ipotesi di accordo – spiegano Lorena Bini e Gildo Comerci, rispettivamente Filcams Cgil e Fisascat Cisl – è dignitosa perché riconosce l’enorme sforzo fatto dai lavoratori in questi anni, e anche ora, e mantiene il vecchio integrativo». L’accordo avrebbe validità dal primo gennaio 2014: «L’organizzazione del lavoro secondo i turni 5+1 è prevista dal contratto nazionale – spiegano i sindacati – Sarà una sperimentazione per 12 mesi». L’Ugl si è riservato di prendere tempo prima, eventualmente, di firmare l’accordo. Fabrizio Raina, delegato di Confindustria Pavia parla per conto dell’azienda di via Bramante: «Credo sia un buon accordo, al tavolo di trattativa si è condiviso che l’obiettivo dell’azienda è quello di recuperare competitività e costi per riuscire a restare sul mercato e dunque garantire i posti di lavoro. Non è stato semplice, perché i lavoratori, con grande senso di responsabilità, hanno già passato due cicli di cassa integrazione e le mobilità volontarie. Ma l’azienda garantisce il mantenimento dell’occupazione per un anno, il piano ferie entro novembre ogni anno e ha ritirato la proposta di disdettare del tutto l’integrativo di Pavia in cambio del solo congelamento del premio di risultato per 18 mesi. Quello che si poteva fare è stato fatto, ora speriamo che l’azienda possa recuperare competitività e uscire dalla crisi».