«Nuove assunzioni beffa»

Cronaca

12 ottobre 2013

«Nuove assunzioni beffa»

I vigilantes in cerca di lavoro: livelli non riconosciuti e contratti a termine

di Federico de Wolanski

image.jpgLivelli professionali non riconosciuti, contratti a tempo indeterminato che diventano a sei mesi rinnovabili, incertezza, assoluta sul futuro e precarietà. La denuncia arriva direttamente dalle fila dei vigilantes che in questi giorni stanno cercando di trovare un’alternativa alla North East Services bussando alla porta delle società concorrenti come Battistolli, Mondialpol ma anche Civis.

Le scialuppe di salvataggio ci sono, ma a detta di alcuni lavoratori sono tutt’altro che rassicuranti, sia in termini di riconoscimenti professionali sia in termini di prospettiva. «Chi era specializzato viene assunto solo come un operaio semplice, anche se ha vent’anni e più di esperienza. E così pure che chi alla Nes era considerato come un anziano, si ritrova davanti solo l’offerta di ritornare a lavorare come dipendente base, senza riconoscimenti», dice A.M. che preferisce non comparire con l’intero nome essendo, appunto, alla ricerca di un lavoro. In busta paga vuol dire 200, anche 300 euro in meno; un dettaglio, se almeno al contratto si potesse aggiungere la garanzia del futuro. «Invece manca», dice il dei vigilante Nes, «Battistolli ad esempio sta assumendo ma a tempo determinato, sei mesi, poi? Forse il rinnovo, ma solo forse». Ma se non ci fosse il rinnovo che si potrebbe fare? «Nulla, a casa». Il tutto poi con l’incognita degli ammortizzatori sociali. Se ai dipendenti della North East Services venisse riconosciuta la possibilità di accedere a questo genere di sostegno, le aziende potrebbero contare sugli sgravi contributivi per l’assunzione dei vigilantes Nes, «e chi ci dice che le aziende, davanti a questa possibilità, non preferiscano evitare di rinnovare i contratti stipulati ora per assumere i vigilantes rimasti fino all’ultimo in Nes e pagare meno?».

La preoccupazione è grandissima, anche perché oggi non c’è alcuna certezza. Non si sa ancora infatti se la prefettura staccherà la spina alla Nes ritirandole la licenza, se la sospenderà e cosa abbia intenzione di fare la direzione che si confronta ormai quotidianamente con la compressione pressoché totale della clientela. I vigilantes sono compatti: «Non possiamo accettare che le aziende che si ingrassano con gli appalti ritirati alla North East Services facciano una politica da mercato delle vacche con i lavoratori». Anche per questo lunedì, nel vertice al ministero, cui saranno presenti le altre aziende di vigilanza e trasporto valori, chiederanno tutte le garanzie del caso. Sotto la Nes la terra trema, e i suoi vigilantes ancor di più. Ieri, stando alle fonti interne alla North East Services, a Silea c’è stato il via vai di soli tre furgoni con 15 fermate in totale. Nulla rispetto alla frenesia delle consegne e dei prelievi effettuati fino a dieci giorni fa, prima dello scandalo. Come se non bastasse, poi, i dipendenti si sono ritrovati senza i buoni pasto che per molti rappresentavano una risorsa aggiuntiva e fondamentale anche per le spese di casa. «Non sono arrivati perché Day non è stata pagata. Questo è quanto trapela dall’azienda». Chi rischia di rimanere a stomaco vuoto, in tutto questo, sono i lavoratori ai piani più bassi.

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