«Noi vigilantes siamo carne da macello»

Cronaca

05/09/2013 06:08

«Noi vigilantes siamo carne da macello»

Il comandante dell’Ivri si sfoga dopo l’ennesimo agguato a un portavalori I tre banditi in azione avevano un accento marcatamente pugliese

image.jpgVASTO Ancora una volta tutto si è svolto come in un film sulla malavita organizzata più spregiudicata e violenta, solo che, anche questa volta, non si è trattato di una ripresa cinematografica, ma della cruda realtà andata in scena nel Vastese. Erano all’incirca le 8.30 di ieri quando un’auto portavalori dell’istituto di vigilanza Ivri, una Fiat Panda proveniente da San Salvo e diretta a Lentella, è stata assaltata da un commando armato. La vettura saliva dalla Trignina per raggiungere il centro abitato di Lentella, quando è stata affiancata da una Volkswagen Passat, con a bordo tre rapinatori e risultata rubata. I tre malviventi, sicuramente italiani, incappucciati e armati di pistole, hanno costretto la guardia giurata alla guida della Panda a fermarsi lungo la strada. L’hanno poi fatta scendere dall’auto, strattonata, legata con una corda e, puntandole una pistola alla testa, l’hanno obbligata a sfilare quattro cassetti portavalori dal vano cassaforte della macchina di servizio. Nei cassetti, dotati di congegno esplosivo ad alta tecnologia, era custodita una somma di circa ottantamila euro, destinata agli uffici postali di Lentella e del circondario. Tutto lasciava pensare ad un colpo studiato alla perfezione, eppure i malviventi sono stati beffati proprio dal sistema operativo dei cassetti che, una volta estratti dalla loro sede, se non disinnescati entro un tempo minimo, esplodono. I rapinatori, quindi, hanno trovato il denaro rubato completamente disintegrato, come ha spiegato il tenente Jimmy Croce, comandante dell’Ivri, il quale ha precisato che la guardia giurata fatta oggetto dello spietato assalto armato, D.G., quarantenne di Pescara, già cinque anni fa era rimasta vittima di un assalto in autostrada, all’altezza di Città Sant’Angelo. Durante la violenta rapina di ieri sono stati anche esplosi dei colpi di arma da fuoco. La Volkswagen Passat utilizzata dai banditi nella fuga è stata poi nascosta dietro un box e incendiata nelle vicinanze della residenza sanitaria San Vitale, ex Hotel Cristallo, in territorio di San Salvo, in un’area prossima alla Trignina. Gli stessi malviventi si sono perciò allontanati dal posto con un’altra autovettura. Fin dai primi minuti successivi all’assalto armato, le indagini si sono indirizzate verso la pista meridionale. A quanto pare, i tre rapinatori avevano un accento marcatamente pugliese e le loro ricerche sono in atto, anche con l’ausilio di un elicottero della Polizia, su tutto il territorio di Abruzzo, Molise e Puglia.

«Quanto è accaduto sulla strada per Lentella – afferma il comandante dell’Ivri – dimostra palesemente che noi guardie giurate siamo carne da macello a bordo di bersagli mobili, spesso ignorati da un sistema che solo di tanto in tanto ci vorrebbe considerare. Grande è la mia gratitudine nei confronti delle forze dell’ordine, che puntualmente ci rendono ausilio e protezione. La nostra guardia giurata ha eseguito lodevolmente i protocolli in auge, dimostrando professionalità e sangue freddo». Sul luogo dell’assalto armato hanno operato i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vasto e gli agenti della Polizia scientifica del Commissariato di Vasto. La violenta rapina di ieri ha richiamato subito alla mente lo spietato assalto al portavalori dell’istituto di vigilanza Aquila di Ortona con il suo carico di oltre seicentomila euro e tremila franchi svizzeri, messo a segno da un commando armato fino ai denti lo scorso 14 dicembre sull’autostrada, nel tratto compreso tra i caselli di Vasto Nord e Vasto Sud. Per quell’assalto, che seminò il panico sulla A14, proprio ieri l’altro i carabinieri della Compagnia di Vasto hanno eseguito il fermo di Matteo Morra, trentaseienne di Cerignola, ritenuto coautore del colpo messo in atto a suon di fucili a pompa e kalashnikov. Si tratta del quinto uomo raggiunto da provvedimento cautelare a seguito delle investigazioni, dirette dai pubblici ministeri Giancarlo Ciani ed Enrica Medori. Gli altri presunti responsabili, arrestati nei mesi scorsi, sono Vincenzo Costantino, quarantenne di Cerignola residente in Molise, Simone Di Gregorio, 33enne di San Salvo, Cono Surace, 41enne di Messina residente a San Salvo, e Antonio Patruno, 40enne di Cerignola. Nel corso delle indagini è stato recuperato un bottino di 270.000 euro e sono state sottoposte a sequestro armi da guerra utilizzate per il violento assalto. E’ stato anche eseguito un sesto arresto, ma per reati diversi. Va detto che il Vastese è, a tutti gli effetti, un territorio di confine, su cui preme la malavita organizzata proveniente da Puglia e Campania, un territorio dove, per ammissione del procuratore capo della Repubblica di Vasto, Francesco Prete, «la delinquenza locale funge da supporto a gruppi criminali forestieri che effettuano incursioni nel Vastese, trovandovi adeguate basi operative».

Paola Cerella

http://www.iltempo.it/abruzzo/2013/09/05/noi-vigilantes-siamo-carne-da-macello-1.1169326

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