Cronaca
17 aprile 2013
MONZA
«Troppi questuanti»: all’ospedale San Gerardo arrivano i vigilantes
L’assessore alla Sicurezza: «I parenti non devono essere molestati in un momento di debolezza e fragilità»
Troppe e troppo frequenti le insistenze dei questuanti, soprattutto rom: da mesi il parcheggio auto davanti all’ospedale San Gerardo assediato da un nugolo di individui poco rassicuranti che arrivano anche a minacciare i parenti dei degenti pur di ottenere qualche spicciolo. Così il Comune e Tpm, l’ex municipalizzata dei trasporti pubblici monzese che gestisce l’area, hanno deciso di affidare a una società privata il compito di sorvegliare l’area sette giorni su sette con dei vigilantes non armati: un servizio a metà fra la cortesia e la prevenzione, col quale l’assessore alla Sicurezza, Paolo Confalonieri, conta quanto meno di contenere il fenomeno.
«Purtroppo l’insistenza di rom ed extracomunitari sta aumentando – commenta Confalonieri -. La polizia locale non può certo presidiare la zona tutti i giorni e di comune accordo con Tpm, abbiamo deciso di correre ai ripari. Mi dà fastidio che i parenti vengano molestati in un momento di debolezza e fragilità». Il servizio, costo 15 mila euro, è iniziato in via sperimentale per tre mesi, dopo di che, se funzionerà, verrà indetto un vero e proprio bando.
I vigilantes, in giacca e cravatta ma riconoscibili grazie a un contrassegno, sono entrati in servizio lunedì. Saranno presenti nei feriali dalle 8 alle 20, sabato e domenica dalle 9 alle 19, distribuiti su due turni. Il loro compito è osservare e «far sentire la presenza», ma in caso di problemi seri hanno il compito di chiamare immediatamente i vigili. Per i primi giorni ce ne saranno sei, poi il numero scenderà a uno. Il contratto prevede anche sopralluoghi al parcheggio di porta Monza all’interno del Parco. «Il parcheggio è sotto la nostra responsabilità – spiega Giovanni Fraschetto, direttore di Tpm –. Stiamo solo cercando di offrire un servizio qualitativamente valido ai nostri clienti, anche sotto il profilo della sicurezza».
Riccardo Rosa