La guardia giurata che ha ucciso l’ex br «Mi ha sparato tre volte…

Cronaca

Sabato 02 Marzo 2013 – 08:33

La guardia giurata che ha ucciso l’ex br «Mi ha sparato tre volte ho fatto fuoco per salvarmi

Domenico Di Salvo è la guardia giurata che ha ucciso l’ex br

20130302_rap-1.jpgROMA – «Stavo per salire sul furgone con i soldi appena ritirati dalla banca. Un individuo mi ha preso alle spalle e mi ha detto: stai fermo, è una rapina. Allora ho reagito, mi sono voltato e intanto estraevo la pistola. Lui mi ha sparato e io ho risposto al fuoco. E’ stato un attimo, è stato un inferno». Domenico Di Salvo, 47 anni, originario di Caserta, è la guardia giurata della Fidelitas rimasta ferita nell’assalto al portavalori: è riuscita a salvarsi la vita facedo fuoco su uno dei banditi, l’ex br Giorgio Frau che, come in una scena da far west, gli stava sparando addosso da nemmeno un metro di distanza. Tre proiettili calibro 9: uno gli ha trapassato un braccio, un altro gli ha perforato l’inguine, il terzo lo ha raggiunto a una gamba.

«DOVEVO REAGIRE»

Il vigilante arriva all’ospedale San Giovanni e subito viene trasportato su una lettiga nel pronto soccorso. Calvo, corporatura massiccia, è lucido, riesce a parlare in modo tranquillo. Nella corsia al pianterreno, intorno alla guardia giurata, si forma un capannello di persone fra investigatori e medici. «Ho sentito un dolore fortissimo quando quel bandito mi ha sparato i primi due colpi – racconta la guardia giurata – Ho avvertito due fitte molto forti ma il terzo colpo non l’ho sentito. Solo dopo qualche minuto, in ambulanza, mi sono reso conto che ero stato ferito da tre revolverate. Non avevo altra scelta – continua a ripetere a colleghi e investigatori – Ho dovuto sparare per forza. Ero l’ultimo della scorta e sono stato preso di sorpresa alle spalle. Poi ho visto il rapinatore a terra, non si muoveva, aveva il petto insanguinato, ho pensato che era morto. E mi sono reso conto che anche io perdevo sangue. Poi ho sentito tanti altri spari. Mi sono appoggiato a un’auto».

TRE COLPI CALIBRO 9

I medici intanto controllano le ferite: la prima diagnosi è rassicurante. Nessun proiettile ha toccato parti vitali. Quello che ha fatto più danni è il colpo al braccio, ha provocato una frattura scomposta. Per questo Di Salvo è stato operato d’urgenza. Ma lui trova anche il tempo di esorcizzare lo choc scherzando sulle ferite. Qualcuno gli dice di bere un sorso d’acqua. E lui risponde così: «Non fatemi bere altrimenti l’acqua mi esce dai fori dei proiettili». «No so se è stato un caso – racconta – oppure l’abilità di chi mi ha sparato: nessun colpo ha preso il giubbotto antiproiettile che indossavo, ma le parti del corpo non protette».

Fuori dalla corsia, in attesa di notizie, ci sono i suoi colleghi. «E’ stato coraggioso – dicono – Ha rischiato tantissimo. E’ vivo per miracolo. Gli siamo tutti vicini».

«PENSAVO A MIO FIGLIO»

Domenico sono almeno vent’anni che svolge l’attività di guardia giurata. Prima aveva lavorato sui furgoni della Mondialpol, poi da qualche anno è approdato alla società di sicurezza Fidelitas. «La prima cosa a cui ho pensato è stato a mio figlio», si sfoga Di Salvo con i colleghi. Domenico ha un figlio di 12 anni e vive con la sua compagna in un comune vicino Roma. Nel pomeriggio, dopo l’operazione, è stato trasferito nel reparto di Ortopedia dove viene raggiunto dai famigliari angosciatissimi.

«Un lavoro troppo rischioso per uno stipendio da fame quello della scorta ai portavalori – si sfoga un collega -. Dopo quello che è accaduto ci vorrà molto tempo perchè Domenico si riprenda e torni tra noi».

http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/assalto_portavalori_guardia_giurata/notizie/255321.shtml

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