Caramagna Piemonte: punto situazione sul consiglio comunale

Politica

domenica 17 marzo 2013, 09:36

Caramagna Piemonte: punto situazione sul consiglio comunale

m_7228000e77.jpgIl sindaco Mario Riu ha aperto il Consiglio Comunale di venerdì sera, 15 marzo, rendendo omaggio al nuovo Papa Francesco, “un segno di speranza in un momento difficile”. Ha anche ricordato l’anniversario del rapimento di Aldo Moro “avvenuto nel momento di un delicato passaggio per la composizione di un Governo, dopo le elezioni che avevano creato una situazione di stallo, che per certi versi richiama, con le dovute differenze, le difficoltà di oggi”.

CONTROLLI AMMINISTRATIVI

Primo punto all’ordine del giorno del Consiglio (assenti Osvaldo Abrate, Piera Capello e Marco Fissolo) l’approvazione del regolamento per la disciplina dei controlli interni. Si tratta di regolamentare i controlli di regolarità amministrativa e contabile degli atti del Comune, il controllo degli equilibrii finanziari (il costante pareggio del bilancio), il controllo di gestione cioè dell’efficacia amministrativa dell’ente locale. Mansioni che vengono affidate al Segretario Comunale, salvo i casi in cui si rileva incompatibile e quindi la competenza passa al Revisore dei conti. Il regolamento è stato approvato all’unanimità, così come, al terzo punto, la nomina del responsabile in materia di prevenzione della corruzione, individuato anch’esso nel Segretario Comunale.

“Anni fa il Segretario Comunale era nominato dalla Prefettura ed i Comitati regionali di controllo vigilavano sull’attività dei Comuni. Ora ci si è accorti che bisogna attivare almeno dei controlli interni, che sono importanti ma rischiano di burocratizzare sempre più la macchina comunale. Ringrazio il dottor Garino Segretario Comunale per questo impegno.” ha commentato Riu.

TARES

Approvato con una astensione (Oreste Becchio) il regolamento Tares, al secondo punto dell’ordine del giorno del Consiglio Comunale. Il nuovo tributo deve coprire la spesa totale del servizio raccolta e smaltimento rifiuti ma anche gli altri “servizi indivisibili” del Comune come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la polizia locale, le aree verdi. Per coprire la spesa di questi servizi indivisibili il Comune deve finanziarsi incrementando di 30 – 40 centesimi al metro quadro la tariffa. Il regolamento ed i calcoli relativi sono stati predisposti direttamente dagli uffici comunali “con tempestività e perizia” come hanno sottolineato un po’ tutti i consiglieri intervenuti, che hanno anche tutti quanti lamentato l’onerosità di questa nuova “tassa” a carico di famiglie ed imprese, di cui devono farsi carico i comuni per conto dello Stato. A fine anno era stato un nuovo geometra a part-time, in sostituzione dell’architetto che aveva chiesto il trasferimento ad agosto, con il compito principale di occuparsi di tributi: ha iniziato lavorando in particolare a questo regolamento, assieme alla Ragioneria ed al Segretario.

Diciamo subito che l’impegno dichiarato dall’amministrazione comunale è stato quello di contenere il più possibile gli aumenti, utilizzando i coefficenti minimi per le varie suddivisioni a famiglie ed imprese e contenendo nei 30 centesimi la sovra tariffazione al metro quadro. Aumento reso peraltro obbligatorio dal fatto che lo Stato non trasferirà più al Comune questa somma, che è stata conteggiata in circa 64 mila euro, la quale verrà ripartita in base alla superfice di ogni abitazione od impresa. Si è anche stabilito di mantenere il 5% di sconto per chi utilizza il composter fornito dal Comune.

Dalle proiezioni fatte dagli uffici uscirà un aumento intanto per le case agricole, che usufruivano di riduzioni. Soprattutto vedranno aumentare i costi le famiglie numerose, mentre per chi vive solo è anche possibile una riduzione. Anche nella riparametrazione del tributo a carico delle imprese ci sarà chi avrà degli aumenti abbastanza marcati e qualcuno che si vedrà ridotto l’importo da pagare.

Ma veniamo ai conteggi.

Il totale annuo dei costi di gestione del ciclo dei rifiuti ammonta a 335 mila euro che devono essere ripartiti tra le varie utenze, prima di tutto suddividendo la quota tra il 75 per cento di rifiuti domestici e 25 per cento di non domestici (ricordiamo che i rifiuti industriali vengono smaltiti direttamente a carico di ogni azienda, trattandosi qui solo di rifiuti urbani od assimilabili).

Per stabilire le tariffe per utenze domestiche la novità più grande è che oltre ai metri quadri si utilizza il numero dei componenti famigliari, ricalcolato in base a dei coefficenti stabiliti già con la legge 158 del 1999 (che prevedono di poter scegliere tra un minimo ed un massimo), parametrato con due conteggi separati. Uno, chiamato tariffa fissa, prevede l’applicazione per ogni metro quadro dell’abitazione di un coefficente, che va dallo 0,80 all’ 1,30 in base agli abitanti partendo da uno fino a sei (oltre i sei resta fisso), moltiplicato per il costo unitario per utenza ricavato suddividendo i costi definiti appunto fissi (in pratica quelli sostenuti direttamente dal Comune) per il numero delle utenze. L’altro, chiamato tariffa variabile, prevede che per ricavare la quota a metro quadro il coefficente famigliare, che varia dallo 0,60 al 3,40, venga moltiplicato per il costo unitario dello smaltimento e per il peso medio smaltito per ogni utenza, ricavato dall’anno precedente: in pratica i costi variabili sono quelli di raccolta e smaltimento.

Per le utenze non domestiche la stessa legge del 1999 stabilisce un coefficente (sempre da scegliere tra un minimo ed un massimo) per i vari tipi di attività produttive che va da 2,60/4,20 di scuole, associazioni, luoghi di culto, musei e biblioteche al 49,72/85.60 per l’attività esclusiva di ortofrutta, pescherie, fiori e piante, da moltiplicare per i metri quadri, anche questo suddiviso in tariffa fissa e variabile come per le utenze domestiche, calcolato come detto sul 25 per cento dei costi totali.

Poi si aggiungeranno i trenta centesimi per metro quadro e la quota della Provincia.

Chi è propietario di più immobili che risultano tutti occupati dalla sua famiglia, si vedrà moltiplicare tutte le superfici interessate per i coefficenti di carico familiare, rischiando aumenti considerevoli: è bene rivolgersi per informazioni agli uffici.

Nelle prossime settimane verrà effettuata la bollettazione, ed i pagamenti potranno essere effettuati anche in tre rate.

INTERROGAZIONE SUI VIGILI URBANI.

Al termine del Consiglio si è discusso dell’interrogazione presentata dai consiglieri di minoranza Celestino Bono, Giovanna Ingaramo e Marco Fissolo. La richiesta era quella di utilizzare i due Vigili urbani in pattugliamenti di pubblica sicurezza, nelle ore serali e notturne, affiancando il già pregevole servizio dei Carabinieri, dato l’incremento di furti nelle abitazioni. In questo momento, ha rilevato il sindaco, non è possibile attivare il servizio in quanto i vigili non possono essere incaricati come agenti di pubblica sicurezza: ciò comporterebbe una maggiorazione di stipendio che farebbe sforare il tetto rigorosamente previsto per le retribuzioni del personale. In attesa e nella speranza che qualcosa si modifichi, si vedrà comunque di far fare qualche servizio al traffico in ore particolari, che è un segnale di presenza sempre importante. Non appena ci sarà chiarezza sulle risorse del bilancio, si vorrebbe anche sperimentare un servizio di vigilanza privata nelle ore notturne, come già è stato fatto per le notti di Natale e di Capodanno, comunque apprezzato.

http://www.targatocn.it/2013/03/17/leggi-notizia/argomenti/politica/articolo/caramagna-piemonte-punto-situazione-sul-consiglio-comunale.html

Caramagna Piemonte: punto situazione sul consiglio comunaleultima modifica: 2013-03-18T10:45:00+01:00da sagittario290