SICUREZZA
04.03.2013
POLLEIN
Assalto al furgone portavalori “Le armi che fecero fuoco sono del latitante arrestato”
La perizia balistica della polizia ha stabilito che le armi usate dai banditi sono le stesse trovate in possesso del sardo arrestato a Rivoli pochi giorni dopo la tentata rapina avvenuta a Pollein.
Le tre guardie giurate a bordo del furgone riportarono lievi ferite dovute all’incidente stradale provocato per bloccare il mezzo. Senza riuscire a portare via il denaro, i malviventi – dalle cinque alle sette persone – scapparono a bordo di due auto rubate e ritrovate a Chambave. Contro il furgone esplosero decine di colpi, sparati da fucili calibro 12 – impiegati anche nella caccia – e da mitragliatori calibro 7,62 di uso bellico (Nato) e prodotti in Italia. Armi che la perizia balistica ha stabilito essere parte dell’arsenale trovato in possesso del latitante sardo, che era ricercato perché deve scontare una condanna per una rapina in banca nel cagliaritano, risalente al 2004.
Per il questore di Aosta, Maurizio Celia, subito intervenuto sul posto, si trattò di «un’operazione militare» condotta da «persone estremamente coraggiose e dinamiche, che sapevano esattamente che noi saremmo intervenuti dopo pochi minuti». Le indagini, coordinate dal pm Luca Ceccanti della Procura di Aosta, sono condotte dalla Squadra mobile della Questura di Aosta, in sinergia con i colleghi di Torino e il Servizio centrale operativo (Sco) della polizia.
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