Cronaca
16 febbraio 2013
Rapine in via della Spiga “Qui in 40 anni nessun negozio è stato risparmiato”
Sono sudamericani, molti già presi
di Anna Giorgi
«Sono in questa via da oltre quarant’anni, ho il negozio e ci abito, conosco ogni angolo del Quadrilatero e ho memoria storica di tutto quello che è successo in tanti anni». Le due associazioni, quella di via Spiga e quella di via Montenapo-Sant’Andrea, stanno preparando l’ennesima lettera da inviare al Comune.
«Non c’è un vigile che passi durante il giorno, non ci sono i carabinieri, nè la polizia. Manca l’effetto deterrente. Subito dopo le rapine, per i successivi due o tre giorni le forze dell’ordine intensificano i controlli, ma poi spariscono, manca la continuità appunto. E una rapina messa a segno con quella violenza alle 18.20 di sera, in centro, è la prova provata che qualcosa non va». Si è parlato anche di aumento della vigilanza, Chopard ha messo di recente, dopo un colpo milionario, due guardie fisse.
Così come ha fatto Tiffany. Sono aumentate anche le telecamere, ad esempio quelle montate all’angolo tra via San’Andrea e via della Spiga. «Ma la vigilanza privata resta un grosso problema, per noi ha dei costi insostenibili. Le quote associative ci consentono di tenere pulita la via, di farci carico di degli addobbi per le feste e del decoro generale di queste strade, che sono le uniche internazionali. Sulla sicurezza ci serve un aiuto». C’è poi il capitolo furti, oltre alla rapine eclatanti e dal bottino molto ricco. «Abbiamo la sensazione che siano aumentati anche i borseggi – dice Moretti – così almeno ci dicono i clienti, io non sono tra quelli che vogliono solo criticare, amo la mia città, amo questo quartiere e sono la prima a rimboccarmi le maniche perché le cose cambino, ma ricollegandomi alla lettera inviata dal console americano a i residenti, temo che abbia ragione sull’allarme microcriminalità da strada».