«Turni da 12 ore e salari al palo» La rivolta delle guardie giurate

Cronaca

19 gennaio 2013

«Turni da 12 ore e salari al palo» La rivolta delle guardie giurate

image.jpgLa Cgil denuncia il pericolo delle gare al massimo ribasso e chiede di ripristinare il tavolo in Prefettura In scadenza gli appalti di tribunale, Poma, Versalis e centrale Edipower: «In gioco la sicurezza di tutti»

Si definiscono operai armati, ma la lotta di classe non c’entra. Sono precari al cubo e il fascino della divisa è un ricordo sbiadito. Macinano trecento chilometri a notte, stanno in tensione per dodici ore di fila, guadagnano mille euro al mese. Quando va bene. Vita da guardie giurate. La liberalizzazione selvaggia delle licenze, combinata con la perversione del massimo ribasso, ha moltiplicato gli istituti di vigilanza e dimezzato il numero degli operai con la pistola. Fino a pochi anni fa erano 350, oggi sono 200. E stanno sempre peggio, costretti ad accettare meno soldi per lavorare più ore. Mentre il contratto collettivo attende il rinnovo dal 2008.

Così, alla scadenza di alcuni appalti “pesanti”, la Cgil lancia l’allarme e sollecita l’intervento della Prefettura e della Direzione provinciale del lavoro. Versalis, la centrale Edipower di Sermide, l’ospedale Poma, il tribunale. Luoghi nevralgici nella geografia quotidiana. Obiettivi sensibili. Spremere le guardie giurate significa lesinare sulla sicurezza di tutti, l’affanno dei singoli diventa grana collettiva. Il problema è che le maglie della legge sono troppo larghe, le gare sono drogate dall’ansia dell’“offerta economicamente più conveniente”. E alla qualità del servizio chi ci pensa più?

Se Claudia Miloni della segreteria Cgil si appella alla responsabilità sociale dei committenti, insistendo sulla incomprimibilità dei costi del lavoro e della sicurezza, Italo Freddi di Filcams chiede che si torni ad apparecchiare un tavolo in Prefettura, come ai tempi del comitato provinciale. Prima che il decreto Maroni desse il libera tutti. «Non siamo contro la liberalizzazione» precisa Freddi, ma sono mancati i correttivi di legge per impedire che l’operazione deragliasse in una corsa cieca. Resiste il principio del mantenimento del livello occupazionale, al quale la Cgil si è appellato per portare davanti alla Direzione provinciale del lavoro i vertici della centrale Eon di Ostiglia, fresca di nuovo appalto. L’incarico è passato da Axitea a Civis, peccato che delle sei guardie impiegate ne sia stata confermata soltanto una.

Attualmente gli istituti di vigilanza operativi nella provincia di Mantova sono sette: accanto ad Axitea e Civis si contano Btv (trasporto valori), Corpo vigili dell’ordine, Corpo guardie giurate, Coopservice, Axitea, Civis, la Vigilanza. A raccontare gli affanni della vita da guardie sono gli stessi operai, tutti delegati Cgil: Maurizio Di Mario, Nicola Buonocuore e Massimo Roda (Coopservice), Franco Sanmarcellino (Axitea), Daniele Granzarolo (Corpo vigili dell’ordine) e Francesco Iuliano (Btv). È dura rimanere lucidi per dodici ore filate (quando il contratto prevede turni da sette ore e un quarto), senza pausa né un compagno con cui condividere le pattuglie notturne. «Siamo più precari dei precari».

Igor Cipollina

http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2013/01/19/news/turni-da-12-ore-e-salari-al-palo-la-rivolta-delle-guardie-giurate-1.6382855

«Turni da 12 ore e salari al palo» La rivolta delle guardie giurateultima modifica: 2013-01-20T11:45:00+01:00da sagittario290