Tagli agli stipendi delle guardie giurate

Cronaca

18 gennaio 2013

Tagli agli stipendi delle guardie giurate

Nessun accordo al tavolo delle trattative tra sindacati e Vesuvio Sessanta vigilantes attendono il prossimo incontro con il fiato sospeso

di Giovanna Mezzana

image.jpgVIAREGGIO. Non sono bastate cinque ore di trattativa tra sindacati e rappresentanze romane del Gruppo Vesuvio, uno dei più importanti istituti privati di vigilanza che opera a livello nazionale, per tovare un accordo a tutela della sessantina di guardie giurate che lavora nel distaccamento viareggino della società. La partita è prettamente economica. Ed è delicatissima, tant’è che al termine del summit di ieri pomeriggio – durato dalle 14 alle 19 – Cgil, Cisl e Uil hanno preferito non dettagliare la richiesta dei lavoratori di cui si sono fatti carico; né hanno precisato quale sia stato il “sentiment” espresso dalla Vesuvio. «L’incontro è stato positivo, ma le posizioni rimangono ancora molto distanti», è il commento stringato di Umberto Marchi (Cgil Filcams), Giampiero Guidi (Cisl Fisascat), Giovanni Sgrò, (Uil Uiltucs).

La questione. Nonostante il riserbo dei confederali, il nodo da sciogliere è intuibile. La crisi del commercio e gli effetti dell’obbligo di contenere le spese che enti pubblici e privati si sono autoimposti si riverbera anche sul settore della vigilanza privata. Il portafoglioclienti degli istituti di vigilanza tende a contrarsi. O se non si contrae numericamente, si riduce in termini di valore, perché per “tenersi” un cliente a volte le società sono costrette a fare offerte al ribasso. Va da sé che l’obiettivo del sindacato è quello di evitare che le buste paga dei metronotte vengano corrosi per consentire all’istituto di essere più competitivo sul mercato dei servizi di vigilanza pubblici e privati.

Mondo vigilantes. In provincia di Lucca la Vesuvio dà lavoro ad una novantina di guardie giurate, di cui una sessantina lavorano tra Viareggio e Forte dei Marmi. A Viareggio, l’istituto di vigilanza (diurna e notturna) ha sempre avuto un proprio quartier generale. Il “cervello” del Gruppo risiede a Roma, mentre a livello territoriale operano singole srl con una propria ragione sociale.

La trattativa. L’incontro di ieri, tra sindacati e rappresentanze romane della Vesuvio, ha riguardato il contratto integrativo: in sostanza, gli straordinari e tutto ciò che esula dal compenso base. «Stiamo trattando una parte economica e un’organizzazione del lavoro – commentano Marchi, Guidi e Sgrò– È ovvio che i lavoratori non vogliono che vengano compiuti passi indietro rispetto a ciò che viene loro riconosciuto». Un metronotte guadagna mediamente 1.150 euro. È chiaro che – con l’aumento incontenibile del costo della vita – nessuno può permettersi di guadagnare meno di quanto attualmente riesca a portare a casa.

Fase transitoria. Nell’incontro di ieri, insomma, la quadra non è stata trovata: ne verrà fissato un altro per la prossima settimana. «È probabile che si possa trovare un accordo ponte – dicono i confederali – una sorta di accordo a tempo, a cui si potrebbe arrivare già la prossima settimana».

Top secret. In poche trattative Cgil, Cisl e Uil hanno tenuto un profilo tanto basso quanto quello assunto ieri al termine del primo round di tiro alla fune con la Vesuvio. Segno che la situazione è davvero delicata: che in ballo c’è molto. E che anche il volo di una mosca potrebbe incrinare i rapporti di forza. Non rimane che attendere e sperare che la Vesuvio apprezzi il low profile assunto dai sindacati per agevolare l’accordo.

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Tagli agli stipendi delle guardie giurateultima modifica: 2013-01-19T12:00:00+01:00da sagittario290