Sindacati in disaccordo sul rinnovo del contratto nazionale…

CCNL Vigilanza Privata

29/01/2013

Sindacati in disaccordo sul rinnovo del contratto nazionale della vigilanza privata

Filcams/Cgil e Fisasca/Cisl firmano al contrario di UilTucs

Vigilanzax300.jpgAOSTA. Dissociarsi dall’accordo per il rinnovo normativo e salariale al fine di recuperare diritti e dignità, principi inalienabili di ogni lavoratore. Ferma posizione della UilTucs/Uil nel respingere al mittente il nuovo Contratto Nazionale della Vigilanza Privata (presentato dopo un’assenza di quattro anni) ritenuto peggiorativo e lesivo della realtà occupazionale di questo organismo delegato alla salvaguardia dell’incolumità dei cittadini. Sessanta euro lordi di aumento mensili spalmati in tre anni e una tantum di 450 euro frazionati in acconti di 150 euro annui per il prossimo triennio hanno determinato nei componenti della segreteria sindacale regionale di categoria una scelta senza appello: il rifiuto alla sottoscrizione.

«E’ il minimo – dice Mario Wiquel, dell’area di vertice di settore UilTucs/Uil regionale -. L’azzeramento dei livelli è inammissibile. Questo contratto favorisce l’azienda, offrendole la possibilità di applicare il sesto livello, l’ultimo nella scala occupazionale, per qualsiasi mansione». Vale a dire? «Possiamo essere incaricati allo svolgimento di qualunque servizio di vigilanza – spiega Wiquel – senza poter rivendicare le nostre competenze. L’azienda ha la facoltà di trincerarsi dietro un laconico e iniquo “il lavoratore è di sesto livello». Affonda sul concetto di “nuovo contratto”. «Deve essere firmato soltanto nel caso in cui migliori le condizioni del lavoratore. Qualora si dimostri penalizzante può essere respinto. Cosa che sosteniamo noi iscritti a questa sigla sindacale. Lo consente la suddetta clausola», puntualizza Mario Wiquel.

In un comunicato, la segreteria regionale dettaglia altre situazioni alla base del dissenso, definendo «incredibili» l’abbassamento dell’ìnquadramento lavorativo e la svalutazione salariale. Apre, però, al confronto con le altre sigle sindacali, con le RSU/RSA e invita la parte datoriale a «continuare le trattative – si legge nella nota – per raggiungere un accordo che porti ad un contratto rispettoso della dignità dei lavoratori».

Pieno assenso all’accordo è arrivato dalle segreterie regionali di Filcams/Cgil e Fisasca/Cisl. Il segretario di quest’ultima sigla sindacale Giorgio Piacentini si sottrae al dialogo, dichiarando: «Non ho nulla da dire».

Illustra, al contrario, i motivi della firma Isabella Pirrello, segretaria di Filcams/Cgil: «A noi premeva la parte normativa che è stata rispettata. E’ stato fatto un buon lavoro sui cambi appalto con la garanzia dei livelli occupazionali nel momento in cui subentrano altre imprese». Per quanto attiene all’aspetto salariale, considera i 60 euro di aumento in tre anni «un sostegno in un momento di grave crisi, dopo un “vuoto” contrattuale di quattro anni. Per adesso accettiamo questa decisione – sottolinea -. Nulla esclude che nel prossimo contratto si possa innalzare la parte economica. L’importante era – ribadisce Isabella Pirrello – l’inalterabilità del settore normativo», conclude.

Sandra Lucchini

http://www.aostaoggi.it/2013/gennaio/29gennaio/news29151.htm

Sindacati in disaccordo sul rinnovo del contratto nazionale…ultima modifica: 2013-01-30T12:00:00+01:00da sagittario290