Il testimone: era una palla di fuoco

Cronaca

28 Dicembre 2012

Il testimone: era una palla di fuoco

di PIERO ARGENTIERO

Damiano-De-Fazio.jpgUna palla di fuoco che correva nel buio della sera. Il vigilante si è chiesto cosa fosse ed è andato verso di lui. Una palla di fuoco che lanciava grida lancinanti e cercava di raggiungere la strada asfaltata di contrada Epifani, in territorio di Mesagne. Quella palla di fuoco era un uomo. Il vigilante ha dovuto lottare contro il fuoco. Egli stesso si è bruciacchiato. Per terra è rimasta la chiazza nerastra provocata dal fuoco che stava dilaniando le carni dell’uomo.

Il giallo di Santo Stefano, è servito. Le indagini propendono per il tentato omicidio che presto ormai si trasformerà in omicidio perché Damiano De Fazio, 51 anni, nativo di Francavilla Fontana, residente da anni a Brindisi in contrada «Palmarini», è morto per le ustioni all’alba. In situazioni del genere, per chi, come De Fazio, riesce ad arrivare vivo in ospedale, la possibilità di sopravvivenza è minima. Il decesso generalmente arriva nelle sei/dodici ore successive. Ed è provocato da tre complicazioni: l’intossicazione che subiscono gli alveoli polmonari; l’insufficienza renale dovuta alla degenerazione delle cellule e al superlavoro al quale i reni vengono sottoposti perché la pelle bruciata non respira, e quindi vengono chiamati ad eliminare i prodotti di disfacimento delle cellule distrutte e le altre sostanze tossiche. La terza complicazione grave riguarda l’intossicazione del corpo, conseguenza del via via ridotto funzionamento dei reni e della pelle che non respira.

Torniamo alle indagini. Vengono svolte dai poliziotti del Commissariato di Mesagne e della Squadra mobile di Brindisi, coordinati dal sostituto procuratore Luca Buccheri. L’ipotesi prevalente è quella che qualcuno voleva la morte di De Fazio, persona con un paio di precedenti per contrabbando di sigarette.

Stando alla ricostruzione fatta sulla base delle testimonianze di chi l’ha visto per ultimo (moglie e figli) nella tarda serata di Santo Stefano, De Fazio ha ricevuto una telefonata sul suo cellulare, poi si è allontanato a bordo della vettura di qualcuno che conosceva. Di ciò che sia accaduto dopo si conosce la parte finale. Vale a dire le fiamme che avvolgono De Fazio, la sua corsa verso la strada provinciale, la pattuglia di vigilanti dell’istituto «Vigilnova» che vede la palla di fuoco correre. I poliziotti del Commissariato e quelli della Mobile sono arrivati sul posto in pochi minuti. In zona c’erano già i vigilanti. Hanno ricostruito il tragitto fatto da De Fazio mentre era avvolto dalle fiamme. L’inizio del rogo è accanto ad un pozzo, in contrada Epifani, con l’imboccatura chiusa da un coperchio metallico bloccato con lucchetto. Vicino al pozzo è stata trovata la chiazza provocata dal fuoco che ha avvolto De Fazio. Fiamme violentissime, provocate da benzina, che hanno annerito i tubi metallici vicini al pozzo. Tracce di copertoni non è stato possibile estrapolarne dal contesto generale: sullo scena sono arrivate auto dei vigilanti e dei poliziotti a mischiare un po’ tutto.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDCategoria=273&IDNotizia=580382

Il testimone: era una palla di fuocoultima modifica: 2012-12-29T11:15:00+01:00da sagittario290