Perugia, «Io ostaggio dei balordi con droga e coltelli»

Cronaca

Lunedì 12 Novembre 2012 – 21:00

Perugia, «Io ostaggio dei balordi con droga e coltelli»

Paura a Fontivegge per l’ennesimo episodio di violenza

di Egle Priolo

20121112_spaccio.jpgPERUGIA – “Aiuto, fate qualcosa. Sono Bloccata in ufficio da cinque balordi”.

Piange al telefono Giovanna. Piange e quasi non respira. Piange e urla perché qualcuno la vada a salvare. Non è notte e non è in una strada buia. È l’ora di pranzo e fuori, in via del Macello, c’è tanta gente, nonostante la pioggia. Il problema è che dietro la porta del suo ufficio ci sono cinque persone: litigano, uno sta consumando la sua dose e gira un grosso coltello. E Giovanna ha paura: «Qui è sempre peggio».

È successo ieri alle due del pomeriggio e Giovanna (il nome è di fantasia) dopo tre ore ancora non riusciva a parlare dalla paura. Solo dopo, al sicuro nella sua casa lontana da via del Macello, è riuscita a tranquillizzarsi. «Lavoro nel complesso che affaccia su via del Macello – spiega -. Sono andata a comprare qualcosa per pranzo e intorno alle due sono tornata al lavoro. Sulle scale che arrivano all’ingresso dell’ufficio ho trovato un uomo, seduto, che si stava drogando. Ho riconosciuto le cartine di carta stagnola annerite dalla fiamma per preparare la dose: le troviamo sempre davanti alla porta, ogni mattina. A spaventarmi ci ha pensato anche un grosso coltello che l’uomo aveva accanto a sé. Ho fatto finta di niente, quasi c’ho scherzato e mi sono barricata nell’ufficio. Il peggio è arrivato dopo, quando ho provato a uscire». «Da dietro la porta – prosegue il racconto Giovanna – ho sentito delle voci. Sembravano alterate. Ho guardato dallo spioncino e li ho visti. Erano in cinque. Allora ho ripensato al coltello, alla droga. Loro che parlavano a voce alta. Non c’ho visto più dalla paura. Non sapevo più cosa fare». Giovanna, nel panico, prova a chiedere aiuto. E i balordi qualcosa devono aver capito. Perché all’arrivo dei carabinieri non c’erano più, nascosti in chissà quale anfratto di via del Macello. «Abbiamo dovuto rinunciare alla vigilanza privata per motivi economici – insiste Giovanna – ma è necessario richiamarli. Perché con la presenza dei vigilantes la situazione era migliorata: ora che non ci sono più per noi è un problema. Ogni mattina troviamo i resti del continuo consumo di droga, siamo costretti a pulire e quando usciamo dall’ufficio è sempre un problema. Tra spacciatori e balordi che ci danno sempre, in qualche modo, fastidio e continuamente paura. È impossibile lavorare e vivere così».

http://www.ilmessaggero.it/umbria/fontivegge_paura_balordi_droga_perugia/notizie/231367.shtml

Perugia, «Io ostaggio dei balordi con droga e coltelli»ultima modifica: 2012-11-13T11:15:00+01:00da sagittario290