Omicidio-suicidio, l’ipotesi: non sopportava l’idea di far soffrire i suoi…

Cronaca

mercoledì, 31 ottobre, 2012 – 07:38

Omicidio-suicidio, l’ipotesi: non sopportava l’idea di far soffrire i suoi familiari

Redazione

422377_3397750273638_487197195_n-192x250.jpgLEPORANO — Un colpo alla nuca della figlia poi uno di striscio alla sua tempia sinistra e un’altro definitivo sotto il mento. Sono morti così ieri mattina Rossana Fanelli, di 28 anni (nella foto da facebook), con il padre Emidio, di 56, omicida-suicida, guardia giurata in cassa integrazione e gravemente malato.

È successo intorno alle ore 11 in via Vivaldi a Leporano. Alla base del terribile gesto, secondo l’ipotesi più credibile, il tumore che stava consumando l’uomo da un anno e mezzo e l’immenso amore per la sua primogenita che negli ultimi tempi era tormentata dalla malattia che inesorabilmente gli stava portando via il padre. Ma anche, evidentemente, una mente sconvolta da un male che lo stava sopraffacendo pian piano. A trovare i due corpi senza vita è stata la moglie dell’uomo, Antonietta Falco. Era uscita per fare la spesa e quando ha aperto la porta si è trovata di fronte la prima scena da incubo: il marito era seduto sul divano con la pistola di servizio ancora in pugno, una calibro nove corta, e un terribile foro alla tempia. Ha gridato il nome della figlia perché venisse in suo aiuto. Ha scoperto subito dopo che la ragazza si trovava nel bagno priva di vita immersa in una pozza di sangue. Le urla della donna hanno fatto accorrere i vicini, testimoni anche loro di quelle morti orrende.

Le indagini condotte dai carabinieri della vicina caserma di Leporano hanno permesso quasi subito di escludere fatti accidentali o delitti commessi da terzi. L’ex guardia giurata aveva nella sua disponibilità l’arma con la quale ha sparato a Rossana uccidendosi a sua volta. A mezzogiorno è arrivata la figlia più piccola che lavora in un centro commerciale di Taranto. Anche lei, assieme alla madre, è stata portata in una villetta dei vicini utilizzata dagli investigatori come base per le indagini.

Dal racconto della moglie si è saputo che ieri mattina, prima che lei uscisse per le compere, il marito era stato visitato dal medico dell’Ant, l’associazione nazionale tumori, con il quale aveva concordato il piano terapeutico e le visite periodiche. Sul posto si è recato il medico legale Massimo Sarcinelli che ha effettuato la prima ricognizione sui cadaveri. Oggi pomeriggio lo specialista, su incarico della procura, eseguirà le autopsie sui due corpi.

L’intero paese è sgomento, incredulo. Gli ex colleghi di Emidio Fanelli, tutti in cassa integrazione dopo la crisi che ha colpito l’istituto di vigilanza di Leporano dove lavoravano, si sono raccolti davanti casa del loro amico. «Non era più lui, quella maledetta malattia gli ha consumato il cervello», era il commento unanime e doloroso delle guardie giurate e degli abitanti di via Vivaldi.

Nazareno Dinoi sul Corriere del Mezzogiorno

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