«Guardia giurata rubò 350 mila euro in banca»

Cronaca

13/11/2012

«Guardia giurata rubò 350 mila euro in banca»

IL CASO. Un vicentino accusato di furto: avrebbe fatto sparire una busta da consegnare
Si sarebbe vantato col complice che rivelò tutto alla polizia I riscontri l’avrebbero incastrato «Aveva nascosto i soldi in casa»

13_30_gdv_f1_598_a_resize_253.jpgChi era il malvivente? La guardia giurata. La procura ne è certa, tanto da citarla a giudizio per un maxifurto da 350 mila euro in contanti. Una busta con le banconote era stata fatta sparire direttamente dalla sede centrale della banca ed ora, a distanza di anni, il responsabile di quel colpo è finito alla sbarra. È iniziato nei giorni scorsi, davanti al giudice Babudri e al pubblico ministero onorario Ghirotto, il processo a carico di Federico Cavallaro, 40 anni, residente a Vicenza in via Vivorio, con casa anche a Gazzo Padovano dove sta scontando una condanna agli arresti domiciliari per una tentata rapina. Cavallaro, difeso dall’avv. Pierpaolo Simonetto, deve rispondere del furto avvenuto il 24 luglio 2007 in città ai danni della banca Popolare di Vicenza. Quel giorno, in base a quanto era stato ricostruito dai carabinieri della stazione di Vicenza, Cavallaro lavorava nella sede centrale di via Battaglione Framarin in qualità di guardia giurata della società “Stella Polare” in servizio di vigilanza, addetto al controllo in portineria. Come accadeva di frequente, aveva ricevuto cinque buste – tecnicamente si chiamano “plichi” – dal corriere della Battistolli. Erano le 10 del mattino; avrebbe dovuto subito metterli in cassaforte, ma li lasciò sul tavolo della portineria senza avvisare tempestivamente, come da disposizioni, gli impiegati della banca della consegna. Attese una mezz’ora, secondo la ricostruzione della procura; e non consegnò come era suo dovere le ricevute dei prelievi dei plichi, sostenendo che la fotocopiatrice non funzionava. Le copie furono fatte in banca, ma soltanto quattro: mancava quella della busta che sparì. Non solo: compilò la distinta come se le buste gli fossero state consegnate alle 13, anzichè alle 10. Quindi – sostiene l’accusa – infilò la busta con 350 mila euro e, finito il suo turno, se ne andò a casa. Quando emerse che mancava all’appello quella busta, i carabinieri avviarono indagini molto puntuali. Ricostruirono tutte le anomalie avvenute quella mattina, e si convinsero che a far sparire i soldi non poteva che essere stato Cavallaro. La guardia fu denunciata, e gli fu perquisita l’abitazione; ma in casa non fu trovato nulla. Visto che prove non ce n’erano, l’indagine era destinata all’archivio. Ma, secondo l’accusa, Cavallaro commise un errore. Nel febbraio 2011 il vicentino, con alcuni complici, assaltò una gioielleria e fu arrestato qualche giorno dopo dalla polizia. Per quella tentata rapina ha patteggiato 3 anni e 8 mesi, e li sta scontando a casa. Uno dei complici collaborò con gli inquirenti, e fra l’altro fornì loro la chiave di volta per scoprire che cosa era successo alla Popolare. Raccontò che Cavallaro si era vantato con lui di quel maxi furto, fornendogli una serie di dettagli che solo l’autore del furto poteva conoscere. Non solo: «Mi disse che aveva beffato i carabinieri, perchè aveva nascosto i soldi a casa in una vetrina, sotto la collezione di macchinette. Lì non guardarono». I particolari corrispondevano, la collezione c’era; la procura ha riaperto il caso ed ha chiesto di processare Cavallaro, che si difende con forza. Si torna in aula in marzo.

Diego Neri

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Cronaca/431969_guardia_giurata_rub_350_mila_euro_in_banca/

«Guardia giurata rubò 350 mila euro in banca»ultima modifica: 2012-11-14T11:15:00+01:00da sagittario290