Guardie giurate in rivolta «Esposti a gravi pericoli»

Cronaca

19 ottobre 2012

incontro con il questore

Guardie giurate in rivolta «Esposti a gravi pericoli»

fb3a6d62afa9d663fb8a4a054d943922_cc671c8b577c2ab3b2725f1bb95589f9_IMG_0324.jpgL’AQUILA. Lavorano giorno e notte anche su allarme, ma senza manette, senza sistemi acustici per avere la precedenza in strada, senza strumenti per immobilizzare i delinquenti colti in flagranza di reato e sempre da soli. Sono alcune delle condizioni di disagio in cui lavorano le guardie particolari giurate degli istituti di vigilanza privata, denunciate al questore Stefano Cecere, recentemente trasferito ad Ancona.

Quesiti sui quali il questore ha mostrato interesse, ma che dovranno essere risolti, ora, dal suo successore, Giovanni Pinto. Le problematiche che affliggono le guardie giurate, 150 lavoratori nella provincia, sono state illustrate ieri dal segretario provinciale dell’Ugl, Piero Peretti, e dal segretario provinciale Sicurezza civile per l’Ugl, Cesare Di Giandomenico. «Pur avendo la qualifica per svolgere servizi di sicurezza sussidiaria alle forze di polizia», ha spiegato Di Giandomenico, «non ne abbiamo gli strumenti.

L’adeguamento normativo non è andato di pari passo con quello operativo». Il sindacalista si riferisce al nuovo Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps), entrato in vigore nel settembre scorso, che introduce delle novità nei servizi svolti dai dipendenti.

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Guardie giurate in rivolta «Esposti a gravi pericoli»ultima modifica: 2012-10-20T11:00:00+02:00da sagittario290