Lavoro, infortuni mortali e suicidi “Strage silenziosa di vigilantes”

Cronaca

Lunedì, 24 Settembre 2012

La denuncia

Lavoro, infortuni mortali e suicidi “Strage silenziosa di vigilantes”

Così il Sindacato autonomo vigilanza privata. E il segretario nazionale scrive una lettera alla Cancellieri: “Situazione intollerabile”

vigilantes_full.jpgOttocentotrentadue infortuni e 5 morti nel 2007; 796 infortuni e 2 morti nel 2008; 850 infortuni e 2 morti nel 2010; 788 infortuni e 2 morti nel 2011; 4 suicidi finora nel 2012. È ormai una “strage silenziosa” quella delle guardie giurate, a Roma e nel Lazio ma anche nel resto d’Italia. Turni stressanti con ricorso “abnorme” agli straordinari, vigilantes costretti “a rinunciare ai livelli professionali acquisiti e alle anzianità maturate”, armi che “rimangono in mano” a vigilantes licenziati e disperati.

Solo pochi giorni fa l’ennesima tragedia è stata evitata per un soffio a Velletri, dove una guardia giurata era pronta a uccidersi sparandosi un colpo in bocca accanto alla chiesa San Salvatore. L’uomo, un 38enne, è stato salvato grazie a un messaggio da lui stesso postato su Facebook dove annunciava l’intenzione di farla finita dopo essere stato licenziato. A pagare la situazione, spesso, sono anche i familiari delle guardie. Come accaduto nel maggio dello scorso anno, quando a Pavona un vigilane ha ucciso la moglie sparandole alla testa. Il Savip, sindacato autonomo vigilanza privata, definisce la situazione “ormai intollerabile”.

Il segretario nazionale, Vincenzo del Vicario, oggi ha scritto una lettera al ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, al capo della polizia Antonio Manganelli, al direttore generale per le politiche del lavoro Giuseppe MAstropietro, al prefetto e al questore di Roma, Giuseppe Pecoraro e Fulvio Della Rocca.

LA LETTERA – “La situazione riguarda non solo le Guardie giurate di Roma, ma un po’ di tutto il Paese, una situazione generalizzata che a Roma, ove più ampio è il numero delle Guardie giurate operanti e dove proporzionalmente minori appaiono le attenzioni sul settore da parte degli Organismi di vigilanza, più risalta e che, dunque, merita una trattazione a parte. Molti ‘imprenditori’ degli Istituti di vigilanza privata, a Roma, nella mancanza di un serio e qualificato indirizzo centrale e di altrettanto penetranti controlli territoriali, riescono, a tutti i livelli, ad aggirare le normative a tutela dei lavoratori, quelle di pubblica sicurezza e quelle che pure dovrebbero presiedere ad un corretto e misurato impiego degli ammortizzatori sociali. Appare singolare, ad esempio, che nessuno si accorga quanto sia abnorme il ricorso allo straordinario da parte degli Istituti di vigilanza e, in particolare, ci appare davvero incredibile che non si accorga di nulla la Questura di Roma, che pure per legge acquisisce e analizza (o dovrebbe analizzare) i servizi di tutte le Guardie della Capitale.

E ancora, sembra paradossale, in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, che imprenditori senza scrupoli possano, con artifici ben noti e per la superficialità di troppi, sfruttare i vantaggi offerti dalle norme che disciplinano gli ammortizzatori sociali per tenere continuamente sotto ricatto le Guardie giurate: nel loro passaggio da un Istituto a l’altro (quest’ultimo spesso occultamente riferibile allo stesso imprenditore cedente) i lavoratori sono costretti a rinunziare ai livelli ed alle anzianità maturate, mentre sullo Stato sono fatti gravare i pesanti oneri connessi, in modo da poter presentare offerte più allettanti a certi committenti anche pubblici. Le autocertificazioni dovrebbero, dunque, essere controllate meglio dagli appaltatori pubblici, soprattutto a fronte di determinati indici di criticità. C’è un ‘giro’ enorme di Guardie Giurate a Roma, assunte e presto licenziate, con armi che, al termine dell’esperienza, rimangono in mano a persone private della loro dignità e piegate dall’ansia e dal dolore di essere state ingannate ed illuse – continua Del Vicario – Sarà questo il motivo per il quale questi colleghi sono spesso protagonisti di suicidi (ben quattro solo nell’anno in corso a Roma) e di altri gravi atti?”.

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Lavoro, infortuni mortali e suicidi “Strage silenziosa di vigilantes”ultima modifica: 2012-09-25T11:15:00+02:00da sagittario290